Clienti tedeschi “blindati” nelle spiagge per trascorrere vacanze in sicurezza

Venerdì 12 Giugno 2020 di Paolo Guidone
PATTO ITALO-TEDESCO Un momento dell incontro per presentare il protocollo per dare ogni garanzia ai turisti di lingua tedesca
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LO STANDARD PIU’ ALTO
MESTRE Dagli Enti Bilaterali Turismo e Terziario della provincia di Venezia, che hanno fortemente voluto l’accordo, assicurano che non c’è stato alcun diktat dalla Germania ma che si è trattato di un’iniziativa propria. L’obiettivo del protocollo appena siglato con BGN, ente pubblico tedesco di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, in pratica l’equivalente del nostro Inail, è quello di invogliare i turisti tedeschi a tornare nelle strutture ricettive veneziane garantendone il più alto standard di sicurezza e di sanificazione possibile. Il protocollo infatti recepisce sia le linee guida Italiane che quelle tedesche in materia di sicurezza e permette alle aziende veneziane di informare i propri clienti della loro attenta applicazione, in un ‘ottica di piena fiducia e tutela per chi arriva da paesi di lingua tedesca. L’accordo appena sottoscritto con BGN prevede anche la possibilità di attivare una app con la quale il cliente di un ristorante, di una struttura turistico ricettiva o del commercio, possa verificare quotidianamente il rispetto del protocollo . «Ora i nostri ospiti di lingua tedesca sanno che offriamo le migliori condizioni di sicurezza e di affidabilità – spiega Danilo De Nardi, presidente Ente Bilaterale Turismo della provincia di Venezia - e chi rispetterà questo protocollo sarà dotato nelle proprie strutture di un segno di riconoscimento immediato, cioè di un portachiavi azzurro e giallo contenente la scritta “YES”, che sta per “you enter safety”. In questo modo abbiamo cercato di creare un ponte tra Venezia e la Germania e ad oggi si tratta dell’unico protocollo sottoscritto in Italia con questi contenuti. Contatteremo la Regione Veneto per mettere il nostro protocollo a disposizione della altre province venete».
PORTACHIAVI BICOLORE
Le misure che dovranno essere adottate per poter esibire il portachiavi bicolore all’interno delle proprie strutture ricettiva includono tutte le azioni da adottare per il rispetto del distanziamento sociale (segnaletica interna ed esterna, distanza tra i tavoli, schermi di protezione), per garantire la pulizia e la disinfezione di superfici, arredi e attrezzature e l’adozione di dispositivi di protezione per il personale ed i clienti (mascherine, guanti, termoscanner, gel igienizzanti). Il protocollo è stato sottoscritto anche dallo spin off Head Up dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e dalla International Social Security Association , leader internazionale in tema di sicurezza negli ambienti di lavoro e sarà soggetto a periodico monitoraggio . L’iniziativa verrà divulgata attraverso una campagna di comunicazione che sarà diffusa sui maggiori quotidiani di lingua tedesca. «Questo protocollo deve essere visto come un’opportunità per recuperare almeno in parte i flussi turistici che avevamo prima della pandemia da Coronavirus - sottolinea Daniele Minotto , vice direttore di AVA , associazione veneziana albergatori – perché attualmente nel Comune di Venezia ci sono appena 50 alberghi aperti, che registrano un tasso medio di occupazione delle camere pari al 10%. Con la riapertura dei confini e dell’aeroporto Marco Polo prevediamo che si arriverà ad una occupazione del 30% delle camere disponibili ma con questi numeri stimiamo che entro fine anno un albergo su 3 non riaprirà più e ci saranno cessioni e passaggi di proprietà».
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Ultimo aggiornamento: 08:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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