Corsa contro il tempo per ampliare i pronto soccorso per casi sospetti Covid

Sabato 21 Novembre 2020 di Fulvio Fenzo
L'area verde davanti all'ospedale dell'Angelo dove verrà montato il prefabbricato

MESTRE Fare presto.

Prestissimo. Essere praticamente pronti entro la fine di dicembre in tutti i cinque ospedali dell’Ulss 3 - e cioé Venezia, Mestre, Mirano, Dolo e Chioggia - con i nuovi prefabbricati già operativi per ampliare gli spazi dei Pronto soccorso e dividere i pazienti Covid da quelli non Covid. Il tutto con la Regione che si occuperà delle strutture mentre le Ulss, la “Serenissima” nel territorio veneziano, che dovranno invece predisporre in un lampo gli spazi con le piattaforme già attrezzate dove installare i moduli prefabbricati. Niente appalti che porterebbero via dei mesi, dunque, ma un “azzeramento della tempistica” che ha già portato l’Ulss 3 a trovare le risorse, affidare i lavori ed individuare gli spazi dove saranno realizzate le piattaforme per l’ampliamento dei Pronto soccorso.


MAXI STRUTTURA ALL’ANGELO
All’Angelo, per esempio, dove paradossalmente si è da poco completato un allargamento degli spazi di urgenza ed emergenza, il prefabbricato verrà installato di fronte al parcheggio del Pronto soccorso dove si trova la pista di discesa dalla piastra di atterraggio dell’elisoccorso. E non sarà un mini-prefabbricato. Anzi, quella dell’Angelo sarà la struttura più ampia tra quelle previste nei cinque ospedali: 200 metri quadri (per capirci, l’ultimo ampliamento del Pronto soccorso era stato di “soli” 150 metri quadri) nei quali sono previste aree di pre-triage con zona dedicata a chi è in attesa di diagnosi dedicata a sospetti potenzialmente contagiosi, ambulatorio, spazio per pazienti in attesa di esito del tampone rinofaringeo, percorso specifico per “paziente Covid-19”, spazi di attesa sospetti barellati e, trattandosi di un ospedale “ad elevata affluenza”, anche una Tac dedicata. Non a caso il prefabbricato previsto all’ospedale di Mestre costerà un milione di euro, più o meno diviso a metà tra spesa per la struttura e quella prevista per le attrezzature.
OPERAZIONE DA 2 MILIONI
Decisamente inferiore il costo per gli altri prefabbricati dislocati nei restanti ospedali, dove invece non sarà prevista la presenza della Tac: al Santi Giovanni e Paolo e negli ospedali di Dolo e Mirano le strutture che verranno installate occuperanno una superficie di 120 metri quadri sempre nelle immediate vicinanze dei Pronto soccorso, per una spesa di 240mila euro ciascuno; nell’ospedale di Chioggia, infine, previsto il prefabbricato più piccolo di 80 metri quadri per un costo di 160mila euro.
Un’operazione che, solo per i moduli prefabbricati di pre-triage Covid-19 dell’Ulss 3, sfiorerà il milione e 900mila euro, ai quali andranno aggiunti i costi per la predisposizione delle piattaforme. E qui è entrata in gioco la direzione dell’azienda sanitaria veneziana che, per accelerare al massimo i tempi, ha ripescato l’accordo biennale per le manutenzioni edilizie sui propri immobili siglato nel dicembre di due anni fa (quindi non ancora scaduto) con il Consorzio Edile Cev di Piove di Sacco, il cui budget era ormai interamente impegnato ma che poteva essere aumentato di un 20 per cento, cioé altri 156mila euro più Iva con i quali la ditta realizzerà in queste settimane le fondazioni per i prefabbricati. Perché l’imperativo è fare presto. Prestissimo.
Fulvio Fenzo
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Ultimo aggiornamento: 07:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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