Palaexpo, cambio di passo: vaccinazioni ok grazie a medici, infermieri, volontari

Lunedì 3 Maggio 2021 di Fulvio Fenzo
Persone in (disciplinata) attesa a Palaexpo

MESTRE - Viene da pensare che finalmente ha un senso quel bussolotto cresciuto tra le macerie della prima zona industriale, varato per la disastrosa mostra di Aquae durante l’Expo 2015 e in quelle stesse acque miseramente naufragato.

Oggi, con l’emergenza Covid, c’era però un disperato bisogno di spazi come questo per la vaccinazione di massa, e da ieri - dopo i nuovi problemi organizzativi registrati anche nella mattinata del 1° maggio - tutto sembra davvero funzionare praticamente alla perfezione. Grazie all’Ulss 3, certo, ma anche a quell’esercito di agenti, volontari, Protezione civile e altro ancora che accolgono e dirigono il fiume di gente che, dalla mattina alla sera, arriva per mettersi finalmente al riparo dal coronavirus.

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IL CONFRONTO
Sabato i problemi sono iniziati già di prima mattina, con la gente accalcata all’entrata del padiglione di via Ferraris prima delle scale. «State indietro, mantenete le distanze di almeno un metro» urlano da un megafono già alle 9, perché gli appuntamenti - iniziati da poco - sono già in ritardo di una mezzora abbondante. Due file: quella della prima vaccinazione e quella per i “richiamati”. Ma è un mezzo caos, tra quelli che passano avanti e gli altri (tanti) che continuano arrivare anche un’ora e più prima dell’appuntamento. Chi si accontenta si siede sui cilindri spartitraffico in cemento messi per impedire alle auto di avvicinarsi, ma tutti gli altri - e tantissimi sono anziani - devono restare in piedi ammassati in attesa che dal megafono chiamino per salire. «Entrino di appuntamenti dalle 8.40 alle 8.50», e poi «ora quelli dalle 8.50 alle 9» e così via. L’effetto “mercato delle vacche” è assicurato, e anche i più pazienti sbuffano. Perfino qualche volontario del servizio d’ordine perde le staffe: «Quelli dell’Ulss ci dicano cosa vogliono fare... Noi siamo fuori e ci becchiamo tutte le lamentele». Un po’ alla volta la “marcia” di sabato si rimette in moto, avvicinando chiamate e orari degli appuntamenti, ma è chiaro che è necessario correre ai ripari riportando un po’ d’ordine. 


CAMBIO DI PASSO
E ieri è stata davvero tutta un’altra cosa. Dai nastri all’entrata sistemati “a labirinto” per costringere a stare in fila ordinati e senza rubarsi il posto fino, soprattutto, alla novità dell’accesso diretto (anche per quelli in anticipo) nella mega-hall del PalaExpo dove tutti possono sedersi con il proprio numerino in attesa del turno per la “prima tappa” della vaccinazione, cioé l’anamnesi del medico in uno dei 20 box (due per lettera, dalla A alla L). Anche per chi ha 100 numeri davanti l’attesa non è lunga: il “campanello” con i box che si liberano squilla continuamente, e comunque c’è tanto da curiosare con gli occhi in questo super-hub dei vaccini anti Covid. Anche qui, oltre a medici e sanitari, la presenza di Protezione civile e altro personale delle varie Forze perfino col cappello degli alpini, è qualcosa di prezioso per attenzione verso chi è più anziano e fatica ad orizzontarsi, e gentilezza per chi ha bisogno di qualche informazione.
Passata l’anamnesi, sempre col proprio numerino si passa al “secondo fronte”, che è quello delle vaccinazioni. Un’attesa ancora più breve perché - zac! - la somministrazione è una punturina che dura mezzo istante. «Siamo a posto - ti dice il medico -, ora passi qui dietro e si sieda per un quarto d’ora per vedere come va, poi le daranno l’appuntamento per la seconda dose».
E via, allora, verso la terza (e ultima) fila di poltroncine dove siedono le persone che hanno finalmente la prima mezza barriera contro il Covid o ce l’hanno tutta intera se sono stati sottoposti al richiamo. Sulle seggioline si incrociano gli sguardi, anche se non ci si conosce ci si scambia un mezzo sorriso. Un sospiro. Due parole che sono come buttare fuori un’ansia che ci si porta dentro da oltre un anno e dalla quale - si spera - ci si possa liberare come alla fine di un brutto sogno. I 15 minuti del “monitoraggio” passano in un lampo, poi si va verso gli ultimi box dove viene rilasciato il certificato vaccinale e, se c’è da fare il richiamo, viene fissato l’appuntamento per il ritorno al PalaExpo. Sì, ora è una macchina che finalmente funziona davvero a meraviglia.
 

Ultimo aggiornamento: 11:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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