Ospedale, è emergenza medici: all'Ulss 3 mancano 150 camici bianchi

Giovedì 22 Agosto 2019 di Roberta Brunetti
Ospedale, è emergenza medici: all'Ulss 3 mancano 150 camici bianchi
4
MESTRE - Il pronto soccorso più in affanno, quello dell’Angelo. Poi ci sono i reparti “storicamente” in carenza di medici: anestesia e rianimazione innanzitutto, ma anche medicina e chirurgia, radiologia, ortopedia, psichiatria, pediatria. Proprio in pediatria si sta allargando l’emergenza con situazioni di grande difficoltà nella gestione. Un problema sentito, negli ospedali dell’Ulss 3, quello della mancanza di dottori. Ma anche qui la decisione della Regione di tappare i buchi con medici senza specializzazione non piace. Protestano i sindacati, si preoccupa anche l’Ordine dei medici di Venezia. 
I MEDICI IN MENO
Il punto sulla carenza di organico lo aveva fatto la stessa Ulss 3 nel maggio scorso. Con 1.071 medici dipendenti in servizio, che salivano a 1.423 con gli altri contratti, i dottori da assumere entro l’anno erano 129, di cui 110 già con l’autorizzazione della Regione. Il problema, però, come aveva sottolineato all’epoca lo stesso direttore generale Giuseppe Dal Ben, sta tutto nella difficoltà a trovare specializzandi disponibili, con il rischio che i concorsi vadano deserti. Un quadro che in questi mesi non deve essere cambiato di molto. «Anzi, forse è peggiorato - osserva il segretario regionale della Fp Cgil, Daniele Giordano - perché ci sono stati altri pensionamenti non sostituiti». Stando alla Cgil la carenza di medici nell’Ulss Serenissima «si aggira su circa 150 unità e riguarda tutti i presidi del territorio», con «sospensioni di ferie e riposi sempre più frequenti».
POCHI E SOTTO STRESS
Il presidente dell’Ordine dei medici di Venezia, Giovanni Leoni, aggiunge altri dettagli che delineano una mappa delle carenze. «Tra le problematiche più importanti c’è quella della radiologia, con almeno 10 specialisti di meno a livello di Ulss 3. Sono in difficoltà anche i pronti soccorsi, in particolare l’Angelo, le ginecologie. Problemi anche per le pediatrie, quella di Chioggia per mesi si è retta sulla buona volontà del dottor Andrea Cattarozzi, facente funzione, aiutato da qualche guardia inviata da fuori». Leoni cita anche il caso del Civile che «piange la perdita prematura di due colleghi valenti, Francesco Sinisi di Medicina, alla fine del 2018, e Marco Gasparini di Chirurgia, un mese fa. L’Ulss ha avviato subito le procedure per i concorsi, ma ci vuole tempo. Soprattutto queste morti ci fanno riflettere, ancora una volta, sull’usura di questa categoria. Lo stato di stress, in queste condizioni, è altissimo».
E non è un caso, allora, che gli ospedalieri vadano a fare i medici di base. «Un collega di medicina e uno del pronto soccorso di Venezia hanno appena fatto questa scelta - spiega Leoni - due del pronto soccorso di Chioggia se ne andranno a breve. Anche un otorino dell’Angelo dovrebbe scegliere questa strada. Un fenomeno nuovo su cui riflettere».
UN PIANO STRAORDINARIO
Che fare? La ricetta della Regione non convince. «L’emergenza c’è, ma portare i neolaureati negli ospedali, senza una formazione adeguata, non è la soluzione - osserva Giordano - Tante sono le criticità di queste delibere. Soprattutto si creano problemi di competenze e responsabilità enormi. Non sono nemmeno certo che si troveranno medici disposti, senza specializzazione, ad andare a lavorare in corsia». Quel che serve, per la Cgil, è un «vero progetto socio sanitario». E una soluzione di maggior respiro la invoca anche Leoni: «La mancanza di medici è frutto di una politica sbagliata che ha radici antiche: il numero chiuso a medicina, la sottostima dei posti per specializzandi, il blocco del turn over. Ora il problema è esploso. Per uscirne serve un piano straordinario. Con i 25 milioni che la Regione vuole investire per l’assunzione di 500 neolaureati si potrebbero finanziare mille contratti da specializzandi, quelli veri. Questa è la strada».
Roberta Brunetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ultimo aggiornamento: 08:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci