Gruppo Alì: l'ex ospedale Umberto I sarà un supermercato con megapark

Giovedì 10 Ottobre 2019 di Fulvio Fenzo
L'area dell'ex ospedale di Mestre
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MESTRE - I primi incontri ci sono già stati, con il sindaco e con i dirigenti dell’Urbanistica per cominciare a “prendere le misure” su come trasformare il buco di Mestre. E sono state chiuse tutte le pratiche con il tribunale di Venezia, staccando quell’assegno da 26,5 milioni di euro con il quale il Gruppo Alì Spa a metà luglio si è aggiudicato l’asta dell’ex ospedale Umberto I. Ora, insomma, la società padovana della grande distribuzione è proprietaria dei cinque ettari tra via Circonvallazione e piazzale Candiani. E, anche se siamo ancora alla preistoria di quello che potrà essere il progetto, Alì fissa i paletti di cosa vuole fare: residenza, un supermercato (ovvio), parcheggio (vitale per Mestre) e servizi. «Un pezzo di città da vivere, come si fa nelle altre grandi città europee - spiega Gianni Canella, il vicepresidente del gruppo fondato dal padre Francesco -. Noi ci crediamo e sarà questo quello che faremo in accordo con l’amministrazione, la città ed anche i partner che vorranno affiancarci in questa operazione».
 
«In settembre abbiamo chiuso tutte le pratiche - sottolinea Gianni Canella -. Ora siamo ufficialmente proprietari dell’ex ospedale ed abbiamo già iniziato a parlare con il Comune, amministratori e tecnici. Vogliamo prima di tutto capire cosa si può fare in questo posto e come farlo, ascoltando cosa vuole il Comune e cosa vogliono i cittadini. Quindi passeremo al “con chi farlo”, cioé i progettisti e anche altri imprenditori». E qui arriva la prima sorpresa perché, confermando alcune voci che erano circolate nelle scorse settimane, per il recupero dell’area si sono già fatti avanti alcune società costruttrici, tra cui quella “Dream House Mestre” di Flavio Campagnaro e Fabio Pesce che aveva partecipato all’asta di luglio, abbandonando poi la gara al rialzo di fronte all’offerta da 26,5 milioni di Alì. Dream House che aveva già pronti dei progetti per l’ex ospedale sui quali stavano lavorando da un paio d’anni, abbandonando l’idea dei tre grattacieli alti 100 metri della Dng (l’impresa trentina che aveva rilevato l’area dall’Ulss, poi fallita), puntando invece a realizzare tre torri tra i 18 e i 20 piani, con circa 50 unità abitative ciascuna, ed ognuna dotata di piscina, palestra e un’area fitness per i futuri abitanti. «La “Dream House” era sicuramente più avanti di noi con i progetti. Vedremo, anche in funzione delle cubature possibili» spiega Canella. Se Alì ha comprato l’area, è però per realizzare soprattutto un nuovo punto vendita che sostituirà quello di piazzale Candiani. Sarà un ipermercato? «Niente affatto - risponde il vicepresidente del Gruppo -. Il nostro progetto è di creare una struttura di medie dimensioni sui 2.500 metri quadri di superficie commerciale, che è quella più apprezzata dalla clientela: a misura d’uomo e in grado di fornire il giusto assortimento di prodotti. Ma, sia chiaro, il nostro obiettivo non è quello di costruire un supermercato e delle case. Sarebbe una cosa triste. Ci stiamo guardando parecchio in giro per capire cosa è stato realizzato in altri Paesi in progetti simili di riqualificazione urbana, mettendo assieme residenza, commerciale e servizi perché, solo così, si creano dei luoghi nei quali è possibile vivere bene. Purtroppo, ne siamo consapevoli, in Italia è tutto più difficile». Dall’amministrazione, però, hanno fatto subito capire di essere ben disposti nei confronti dei privati, tanto che lo stesso sindaco Luigi Brugnaro, nel luglio scorso, aveva garantito la massima collaborazione: «Francamente - aveva commentato - non si capisce la posizione di un partito come il Pd locale che vorrebbe che il Comune comprasse l’area. Cioè, il Comune dovrebbe sostituirsi ai privati in un’asta giudiziaria mettendoci 15 milioni?». Milioni che, con l’asta, sono saliti notevolmente, ma ora il Comune dovrà fare i conti con un proprietario che potrebbe aver bisogno di quell’area dove, con un comodato d’uso gratuito, sono stati realizzati 320 posti auto vitali per il centro di Mestre. «Per ora li manteniamo - riprende Canella -. Se poi, in una fase successiva, avremo bisogno del terreno, vedremo come fare. Di certo nei nostri progetti c’è la realizzazione anche di un parcheggio a servizio dell’area e delle strutture che verranno realizzate». E c’è poi il tema della convenzione che era stata firmata da Dng con il Comune, nella quale era prevista la cessione delle palazzine rimaste in piedi dell’ex ospedale. La confermerete? «È tutto da valutare - conclude il vicepresidente del Gruppo Alì -. Ma ciò che si farà sarà qualcosa di qualità e secondo le esigenze del territorio».
Ultimo aggiornamento: 08:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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