Per sostenere il museo nasce l'associazione "Amici dell'M9"

Giovedì 27 Giugno 2019 di Alvise Sperandio
Per sostenere il museo nasce l'associazione "Amici dell'M9"
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MESTRE - L’M9 fatica ad ingranare, ma d’ora in poi potrà contare sulla spinta dell’associazione “Amici del Museo M9” che si è ufficialmente costituita davanti al notaio. Fautori dell’iniziativa sono il professor Roberto Stevanato del Centro Studi storici e l’avvocato Ugo Ticozzi di Mestre Domani, che assumono la carica di presidente e vicepresidente. Significativamente nel Consiglio entra anche il direttore della struttura Marco Biscione, mentre gli altri componenti sono Fabrizio Coniglio in qualità di tesoriere, Maria Stella Donà come segretaria e poi Bruno Bernardi, Gianfranco Bettin, don Fausto Bonini, Cesare Campa, Francesco Miggiani e Nicola Pellicani. La responsabilità di sindaco è di Luigi Bortoli, mentre il collegio dei probiviri è formato da Sergio Colorio, Piero Miani e Antonio Serena. Tutti gli incarichi hanno durata triennale.
  
«M9 PARTE DELLA CITTÀ»
Chiunque volesse sostenere l’M9 può chiedere di far parte dell’associazione che nasce con l’obiettivo dichiarato di far sentire il museo parte integrante della città, lavorando con la Fondazione di Venezia e la direzione della struttura. Spiega Stevanato: «Vogliamo instaurare un dialogo forte con M9 che purtroppo da molti è stato percepito come un’operazione calata dall’alto e che non ha risposto al desiderio di tanti cittadini di avere un museo della città. Tuttavia, non si può non tener conto della rilevanza dell’investimento che non solo ha portato qualcosa di culturalmente importante, ma ha permesso anche di recuperare una parte importante di Mestre». A quasi sette mesi dall’inaugurazione del dicembre scorso, finora gli ingressi nel complesso di via Poerio sono inferiori alle aspettative: stando ai dati forniti da M9 a maggio – quelli di giugno non sono stati resi noti – siamo sui 6-7 mila al mese contro un obiettivo dichiarato di 200mila all’anno per assicurare la sostenibilità economica del museo. Dunque, in proiezione, meno della metà. «Mestre ha sete di cultura, purtroppo le proposte non sempre di livello alto – riprende Stevanato –. Non possiamo permetterci il lusso di perdere M9: se fallisse sarebbe la morte culturale della città perché qui non verrebbe più nessuno a investire un centesimo. Sappiamo che ci sono difficoltà, ad esempio i negozi ancora vuoti, perciò è il momento di dare una mano, nei limiti del possibile, per far sì che M9 diventi patrimonio della città». Gli fa eco Ugo Ticozzi: «M9 è il museo della nostra città, va sostenuto perché il museo sostiene Mestre. Siamo tutti chiamati a fargli assumere un significato e un’immagine agli occhi del mondo. D’altronde il Novecento, il secolo del cambiamento per antonomasia, riflette la trasformazione della nostra città, aiuta a capirne l’oggi e a tracciarne il domani. M9 ha un significato importante che i cittadini devono sentire come proprio: l’associazione, che è aperta a tutti, intende favorire questo processo, sostenendone e promuovendone le attività».
SEGNALE POSITIVO
Il direttore di M9, Marco Biscione, ha accolto favorevolmente l’invito di entrare a far parte degli Amici del Museo M9 e commenta: «La nascita di questa associazione è un segnale positivo perché conferma il legame della città e della sua comunità con il museo e l’intero progetto M9. Noi siamo pronti al dialogo per fare squadra e per coinvolgere sempre di più il tessuto cittadino all’interno di M9. Il mio grazie va a tutte le persone che si sono impegnate per la nascita dell’associazione e sono certo che insieme faremo un ottimo lavoro».
Alvise Sperandio 
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Ultimo aggiornamento: 12:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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