MESTRE - Anima del Psi per oltre venticinque anni, si è spenta a 73 anni Sonia Bottega.
Morta nel giorno del compleanno
Bottega si è spenta il 3 ottobre, proprio il giorno in cui ha compiuto 73 anni e ora lascia, oltre al marito, la figlia Camilla, illustratrice, e il fratello Sergio. Una vita spesa per risolvere i problemi, chiarisce Tino, uomo che le è stato a fianco per trentadue anni: «Sonia era quella che quando incontrava qualcuno, o quando c'era un ostacolo da dover esser risolto, non esistevano impedimenti, rompeva le pietre, infrangeva tutto pur di arrivare dove doveva arrivare. Nel suo mondo lavorativo era una capacità riconosciutale che, assieme alla risoluzione dei problemi, si trova difficilmente in altre figure».
Nata a Pieve di Soligo, si era spostata a Mestre, ma dopo i funerali, che si i terranno sabato alle 11 nella chiesa del Sacro Cuore,a Mestre, tornerà nella sua città natale. A ricordare la persona Sonia è ancora il marito: «Era solare, vivace, una di quelle donne che davanti a venti persone riusciva a dire qualcosa quando tutti stavano zitti, facendo sorridere chi si trovava con lei».
La passione politica
Impossibile scindere la vita di Bottega dalla passione politica, con un impegno meticoloso verso il Psi: «Era lei che in segreteria provinciale dirigeva le campagne tesseramento da Portogruaro a Chioggia, ma spaziando anche oltre il veneziano».
Un senso dell'attaccamento che è stato riconosciutole anche dal partito, come ricorda Gigi Giordani: «È stata una compagna che si è spesa all'interno del gruppo per oltre venticinque anni, è stata segretaria di Gianni De Michelis, attiva organizzatrice a Venezia, dove ha seguito la vita del partito. Una persona in gamba, efficiente, simpatica che ha fatto da punto di riferimento per tante persone». Giordani espone anche l'aspetto affettivo: «Mi chiamava affettuosamente Gigi Vespa, ma poi mi elogiava e mi voleva bene, le ero molto legato e le volevo molto bene». Il segretario metropolitano prosegue: «È stata protagonista nella organizzazione del Psi veneziano. I compagni della federazione la ricordano, si uniscono al dolore della famiglia il cui ricordo resterà sempre vivo nella storia del partito socialista italiano».
Gli alti valori morali e l'integrità sono l'orgoglio del marito Tino: «Ha avuto un padre meccanico, Giovanni, che elaborava macchine per le corse, ha anche costruito un motore da solo, una personalità particolare al punto da esser rigoroso moralmente in maniera spaventosa. Mi raccontava che una volta l'aveva mandata a rincorrere un cliente che aveva pagato troppo per restituire l'eccesso. Sonia ha imparato da lui, gestiva tutto con precisione impeccabile».