Mestre. Emergenza spaccio e criminalità: «Mi hanno minacciato con la siringa sotto casa»

Domenica 18 Luglio 2021 di Luca Bagnoli
Mestre. Emergenza spaccio e criminalità: «Mi hanno minacciato con la siringa sotto casa»
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MESTRE - «Con la siringa, mi hanno minacciato con la siringa». Quando lo racconta il signor Carlo è stremato, come tanti residenti della zona che non ne possono più di essere le vittime di quanto accade oramai da troppo tempo nel parco di via Tasso. «Sia di notte che di giorno è un dormitorio a cielo aperto - dicono gli altri - soprattutto di ubriachi, che lasciano bottiglie di vino dappertutto, trasformandolo poi in un bagno pubblico dove fanno molto altro: dallo spaccio al consumo di droga fino agli atti sessuali».

Carlo e gli abitanti del quartiere hanno tentato più volte di farsi sentire, ma il risultato è che adesso alcuni di loro non possono più nemmeno affacciarsi dal balcone, perché vengono insultati e aggrediti con allusioni a potenziali ritorsioni. «Non si può mica vivere così - prosegue il cittadino -. A guardar bene può anche dispiacermi vedere certe persone dormire per terra, all'aperto, ma che cosa ci possiamo fare noi che abbiamo faticato per avere casa?».

Una criticità evidente riguarda il fatto che di notte spesso i cancelli della piccola area verde non vengono chiusi, lasciando via libera a chiunque voglia entrarci, fare festa e poi dormire come capita. «Quando gli addetti arrivano per chiudere il parco - chiarisce Carlo - se trovano dentro qualcuno che non vuole uscire o che magari è troppo sballato per farlo, non possono chiudere lasciandolo dentro». L'ultimo intervento risale a pochi giorni fa, ed è stato eseguito dal corpo volontario dei Rangers d'Italia che hanno rimosso i rifiuti utilizzati dai frequentatori del luogo per farsi capanna. «Quando arriviamo noi e questi vedono le divise, ovviamente se ne vanno via tutti di corsa» spiegano i volontari. «Sì ma queste azioni le dovrebbero effettuare Veritas e la Pubblica amministrazione, entrambe pagate dai cittadini» aggiunge Carlo, raccontando di aver segnalato più volte all'assessore Tosi le condizioni in cui versa il parco.

«Ci siamo scritti anche delle mail, ma le risposte sono quelle da politici: inizialmente si dimostrano interessati promettendo risoluzioni, poi mi è stato detto più o meno mi servono le prove, i suoi racconti non sono motivo d'indagini. Io a volte ormai mi vergogno di telefonare ai giornali, alla Polizia, all'Ufficio del Verde pubblico - conclude Carlo sconsolato - perché mi sembra sempre di risultare troppo insistente. Poi però penso alla mia famiglia, ai miei concittadini che abitano in zona, a quell'uomo che, sulla porta d'ingresso di casa, mi agita la siringa di fronte, e così ogni remora svanisce, convincendomi a continuare la protesta: Mestre non è tutelata come dovrebbe essere».

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