MESTRE - Premette: «Il lavoro va bene, non chiudo per la crisi, né per il caro bollette e tantomeno per la congiuntura economica. È che, a 62 anni, di cui 42 di lavoro in proprio e i primi 2 da dipendente, ho bisogno anch'io di andare in pensione e di dedicarmi ad altro.
LA STORIA
Marialuisa Benetti, veneziana, è a Mestre dal 1985. Si è diplomata stilista a 18 anni, per due anni è andata a lavorare in una azienda a Milano, poi è tornata a Venezia. «Sono diventata mamma e, sotto casa, a Cannaregio, ho aperto la mia prima sartoria. La mia fortuna? Ho sempre avuto una bella clientela, anche se io, timidissima, non me ne sono mai vantata». Nel 1985 l'arrivo a Mestre, due vetrine in affitto all'angolo tra riviera Magellano e via Torre. Poi il trasloco di pochi metri, dove c'era la sala giochi. «All'inizio disegnavo e vendevo solo le mie creazioni, poi ho cominciato a prendere capi anche di altre griffe». La scorsa estate, in occasione del suo matrimonio («Per la prima volta - aveva confessato - capisco le mie spose, quelle che ingrassano e quelle che dimagriscono, quelle che cambiano abito prima della cerimonia, quelle che si fanno prendere dall'ansia, tutte cose che ho provato anch'io»), Marialuisa Benetti aveva fatto un confronto tra la Mestre di 37 anni fa e la Mestre di oggi. «Il problema di questa città è che mancano gli imprenditori, servono giovani che abbiano il coraggio di osare».
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