Apre la città degli alberghi: a giugno Ca' Marcello diventa via principale dei turisti

Domenica 12 Maggio 2019 di Elisio Trevisan
Apre la città degli alberghi: a giugno Ca' Marcello diventa via principale dei turisti
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MESTRE - Tra il 10 e il 20 giugno via Ca' Marcello cambierà definitivamente volto, da sporco retrobottega di Mestre a via principale della città. Al di là delle tante critiche o degli elogi, è innegabile che oltre 150 milioni di investimenti hanno cambiato radicalmente un pezzo di città, una porzione che era fino a metà del secolo scorso era stata la principale porta di accesso a Mestre con la stazione e la sua zona industriale (prolungamento di Porto Marghera), che poi si è lentamente ma inesorabilmente degradata.
 
Il 10 giugno toccherà all'ostello AO, oggi di proprietà del fondo americano Texas Pacific Group (Tpg): anche se è aperta già dallo scorso primo febbraio, a giugno avverrà l'inaugurazione ufficiale del raddoppio della struttura.
Dieci giorni dopo toccherà al gruppo tedesco Mtk che ha completato la costruzione dei quattro grandi edifici che, da un lato, sono di fronte all'AO e dall'altro si affacciano sul fascio di binari della stazione: il 20 giugno, nel corso dell'inaugurazione ufficiale, verranno consegnate le chiavi ai quattro nuovi gestori.
Da quel momento via Ca' Marcello offrirà stabilmente 4 mila posti letto nello spazio lineare di qualche centinaio di metri tra via Cappuccina e il cavalcavia di Mestre. Oltre il cavalcavia via Ca' Marcello torna ad essere un pezzo anonimo di città, anche se non degradato com'era la parte occupata ora dalle strutture ricettive.
LUCI E OMBRELe critiche sono di quei mestrini che vedono i nuovi alberghi ed ostelli come il montare della marea di turisti che, da Venezia ormai satura, si riversa in terraferma.
Gli apprezzamenti sono, invece, di quelli che la vedono come un'opportunità di crescita della città, perché nuove attività economiche al posto di relitti di officine meccaniche frequentati da spacciatori, prostitute e sbandati favoriranno la nascita di un quartiere di servizi ai turisti, e quindi nuova ricchezza per il resto della città. E nuova occupazione, a patto, come ha detto recentemente Claudio Scarpa, il direttore di Ava (l'associazione albergatori veneziana), si tratti di lavoro retribuito seriamente, con i contratti di categoria e non, ad esempio, con contratti a chiamata che rappresentano uno dei livelli più bassi del precariato, una sorta di nuova forma di schiavismo.
Tra gli strali dei pessimisti e gli applausi degli ottimisti, a giugno la macchina del nuovo distretto alberghiero andrà definitivamente a regime: da un lato l'ostello AO con 2 mila posti letto progettato dall'architetto Sandro Bisà e aperto, per la prima metà, a fine luglio del 2017 grazie all'investimento del tedesco Michael Kluge, che ha creato un gruppo da 28 alberghi in tutta Europa e la primavera precedente l'aveva ceduto per 320 milioni di euro a Tpg, fondo che ha investito su realtà come Unilever, Burger King, AirBnb e Ducati.
Sull'altro lato di via Ca' Marcello verranno messi a disposizione dei viaggiatori altri 2 mila posti letto, progettati da Luciano Parenti, tra il 4 stelle superior Leonardo Royal della catena tedesca Leonardo Hotels, una divisione europea del gruppo israeliano Fattal con 244 camere e un ristorante da 185 posti che aprirà una settimana prima del 20 giugno, l'ostello dell'austriaca Wombat's del gruppo City Hotels da 590 posti letto che sarà operativo una settimana dopo, e infine l'hotel 7 Days Premium a tre stelle del colosso cinese Plateno e l'anglo-irlandese Stay City specializzata nei residence con appartamenti per famiglie che apriranno ai primi di luglio. Ai due lati degli edifici ricettivi, due parcheggi multipiano con oltre 500 stalli per auto, moto e bus. In mezzo spazi pubblici con due piazze, giochi per bambini, una cicchetteria veneziana e un bar con pasticceria e gelateria.
Da giugno, inoltre, via Ca' Marcello sarà collegata direttamente alla stazione ferroviaria grazie a un passaggio pedonale realizzato a fianco del binario 1, a servizio dei turisti e degli studenti della sede universitaria in via Torino.
Elisio Trevisan
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