Giulia morta sul Nuvolau, il dramma di Piero: «Aveva già perso un amico scalando. Precipitato per 40 metri»

Venerdì 13 Gennaio 2023 di Davide Tamiello
Giulia morta sul Nuvolau, il dramma di Piero: «Aveva già perso un amico scalando. Precipitato per 40 metri»

MESTRE - Portare la propria passione nel lavoro è il sogno di tanti, ma una realtà per pochi. Piero Paccagnella e Giulia Ramelli ci erano riusciti: il primo è direttore dell'impianto della Tofana della Marmolada da oltre vent'anni, la seconda era maestra di sci.

Piero vive a Mestre, ma trascorre gran parte della sua settimana tra le Alpi, Giulia invece, originaria di Venezia (viveva in via Garibaldi) durante la stagione si trasferiva a Cortina per sei mesi.

Un'amicizia, la loro, che si era consolidata nel tempo tra tante gite in alta quota. Gite che poi Paccagnella documentava con dei video che condivideva sul suo canale Youtube. Spesso il filo conduttore era lo sci alpinismo: disciplina che ben interseca il gusto per le escursioni con il brivido della discesa. Quel percorso sul Nuvolau Giulia l'aveva già fatto più volte: non era un percorso difficile. Lei e Piero erano partiti sulle 14, finito il turno in pista della ragazza, per quella che doveva essere una semplice scampagnata di mezza giornata. Un'idea che, tra l'altro, avevano avuto in tanti quello stesso giorno: il percorso era segnato dal passaggio dei tanti escursionisti e appassionati. Giulia e Piero sono stati travolti dalla valanga a metà del percorso e per lei non c'è stato nulla da fare.

 

IL PRECEDENTE

La tragedia del Nuvolau per Paccagnella è stata una doppiamazzata. La morte di un'amica che ha riaperto una vecchia ferita, mai sanata, di quanto accaduto 22 anni fa sul monte Sella.
Quell'agosto del 2001 l'uomo aveva 29 anni e stava percorrendo la via Trenker insieme all'amico e coetaneo di Favaro Paolo Ranza. Quest'ultimo è scivolato precipitando poi per quaranta metri: un volo che non gli aveva lasciato scampo.
I due amici, avevano scelto una via alpinistica piuttosto impegnativa e poco frequentata, che porta all'altipiano delle Mesules. A capo della cordata c'era Ranza, dietro Paccagnella. La tragedia poco dopo aver iniziato la scalata: i rinvii della corda si erano sfilati e il giovane alpinista era precipitato fermandosi a due metri dal suo compagno di cordata. Anche quella volta Paccagnella si era salvato, ma c'erano voluti anni per superare lo choc della morte dell'amico. C'era voluto tempo per poter tornare a trovare quella serenità e quella spensieratezza che cercava in alta quota. E Giulia, con il suo sorriso e con la sua voglia di vivere, era stata una benedizione per lui: la sua amicizia era stata fondamentale. Questo dramma, per lui, sarà una croce ancora più pesante da portare.
 

Ultimo aggiornamento: 14:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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