Mestre, maxi-gara per l'esercito del Cup. L'Ulss 3 inizia a sentire le imprese

Martedì 3 Gennaio 2023 di Fulvio Fenzo
Mestre, maxi-gara per l'esercito del Cup. L'Ulss 3 inizia a sentire le imprese

MESTRE - Stavolta hanno deciso di procedere con i piedi di piombo visto che, ormai quasi due anni fa, il super-bando dell'epoca fece una brutta fine, bloccato tra polemiche, attacchi dei sindacati e perfino la richiesta di un parere dell'Anac, l'Autorità nazionale anticorruzione. L'Ulss 3, sotto la direzione del dg Edgardo Contato, sta infatti preparando la nuova gara per l'affidamento del Cup, il Centro unico per le prenotazioni che, dopo il Pronto soccorso e i medici di famiglia, rappresenta la prima porta di accesso agli ospedali e ai servizi sanitari.

Una maxi-gara da 38 milioni di euro per tre anni (più Iva) che non riguarderà solo i circa 300 operatori del Cup, ma anche una buona fetta dei Servizi amministrativi strettamente strumentali all'attività sanitaria, cioé le attività di front office svolte dagli impiegati dagli ospedali fino ai distretti.

PRIMA TAPPA

Il bando (base d'asta annuale di 12 milioni e 730mila euro più Iva) non è ancora pronto ma, appunto, l'Ulss Serenissima si è mossa a fine 2022 pubblicando un Avviso per effettuazione di consultazione preliminare di mercato: in pratica, entro il 12 gennaio prossimo, l'azienda sanitaria intende verificare la presenza di operatori economici potenzialmente interessati che, in caso di aggiudicazione del prossimo appalto, si impegneranno ad impiegare almeno il 30 per cento di lavoratori con disabilità, svantaggiati (soggetti in trattamento psichiatrico, tossicodipendenti, alcolisti, minori in età lavorativa in situazioni di difficoltà familiare, persone detenute ammesse alle misure alternative) e persone riconosciute in situazioni di fragilità sociale. «Una fase meramente esplorativa - si precisa in questo primo avviso che fissa, comunque, dei termini estremamente ravvicinati alle ditte interessate - in cui non viene posta in essere alcuna procedura concorsuale, paraconcorsuale, di gara di appalto, senza prevedere graduatorie, attribuzioni di punteggi o altre classificazioni di merito».

CLAUSOLA SOCIALE

Dal quartier generale dell'Ulss 3 confermano che nel futuro appalto dovrebbe essere garantita la cosiddetta clausola sociale, cioè quella norma per gli affidamenti dei contratti di concessione e d'appalto di lavori e servizi che punta a garantire la stabilità occupazionale del personale già impiegato in questo caso nei Cup. E questo dovrebbe far tirare un sospiro di sollievo ai sindacati e, ancor prima, agli operatori che rispondono alle chiamate o che lavorano agli sportelli degli ospedali e dei distretti sanitari, e che da anni operano in base a precedenti appalti: un esercito di circa 300 lavoratori esterni (180 solo quelli tra Mestre e Venezia) ma che, di fatto, operano dentro e per l'Ulss.

IL PRECEDENTE

Era il gennaio del 2021 quando l'Ulss 3 fece partire la gara per appaltare Cup ed altri servizi amministrativi per i tre anni successivi (rinnovabile di un altro triennio come si pensa di fare per il nuovo bando ancora allo studio), ma ben presto i sindacati iniziarono ad alzare le barricate sia sul fronte del trattamento economico che su quello, appunto, delle garanzie di assunzione del personale da parte della ditta che avrebbe potuto vincere l'appalto. Ed è stato nella primavera di due anni fa che Contato, appena nominato direttore generale dell'Ulss 3, decise di sospendere tutto chiedendo un parere all'Autorità anticorruzione sulle concrete modalità di applicazione della clausola sociale. Nel frattempo, e fino ad oggi, i servizi del Cup sono stati ovviamente garantiti prorogando i contratti precedenti, tra l'altro dovendo fronteggiare anche le nuove necessità relative all'emergenza Covid che galoppava. Ora, quindi, si riparte col maxi-appalto che dovrebbe essere definito nel giro di un paio di mesi.
 

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