MESTRE - Se Venezia piange, Mestre non ride. Nei primi otto mesi dell’anno il Comune ha perso 1.112 residenti. Come dire più di quattro persone al giorno che se ne sono andate. E se la parte insulare del Comune ha perso 689 residenti, la terraferma ne ha lasciate 430. A tracciare il bilancio aggiornato della popolazione residente è il consigliere comunale del Pd Emanuele Rosteghin, preoccupato per l’andamento demografico negativo che riguarda la terraferma.
La proposta dell'opposizione
Quale che sia la verità, dall’opposizione sale la richiesta di un piano di rigenerazione urbana che comprenda la sicurezza - come peraltro annunciato dallo stesso assessore alla Coesione sociale Simone Venturini - la riqualificazione del patrimonio immobiliare, l’integrazione della popolazione straniera: non è un caso che a Marghera, dove è maggiore la concentrazione di immigrati, il calo demografico nei primi otto mesi dell’anno sia inferiore rispetto alle altre municipalità di terraferma. «La sfida della residenza è complicata - conclude Rosteghin - e pertanto non si può derubricare con scorciatoie, ma il nodo su cui credo serva aprire una seria riflessione in città è quello ampio e complesso della “qualità della vita”, anche attraverso progettazioni audaci per ripensare interi quartieri». Un percorso che potrebbe cominciare da Altobello, dove si attende il piano dell’Ater che ruota attorno alla demolizione della “Nave”, e che potrebbe proseguire al Rione Pertini, con il piano appena avviato di riqualificazione del patrimonio immobiliare pubblico.