Mestre, allarme degrado in via Poerio: «Tossicodipendenti e ubriachi sulle panchine, si picchiano e fanno i loro bisogni»

Venerdì 5 Agosto 2022 di Filomena Spolaor
Mestre, allarme degrado in via Poerio: «Tossici e ubriachi sulle panchine, si picchiano e fanno i loro bisogni»
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MESTRE - Ieri mattina le panchine di piazzetta XXII Marzo erano sempre occupate, come tutti gli altri giorni. Da una parte cinque persone senza fissa dimora strette l'una accanto all'altra con ai piedi tre cartoni di vino, dall'altra due sedute sopra lo schienale con i piedi sulla panca. Gli occhi gonfi e i corpi a tratti traballanti, parlavano e ridevano, ignare che i passanti le guardassero da lontano con un senso di rifiuto e impotenza nello sguardo, come i commercianti della zona dall'interno delle vetrine.

Mestre, ubriachi sulle panchine in via Poerio

La loro presenza è diventata stabile, da quando si sono spostati da piazzale Zorzetto perché il Comune ha tolto le panchine, dove stazionavano per bivaccare: un evento che qualche commerciante del centro l'altra sera ha festeggiato con un brindisi. Lo stesso problema di sicurezza che ha angosciato chi gestisce l'attività nei dintorni di piazza Ferretto, e che ora sembra risolto, si ripete ora anche per chi si trova tra via Olivi e via Poerio. «Il problema si è solo spostato afferma il titolare del negozio di cappelli in via Poerio La scorsa estate avevamo presentato un esposto, perché alcune persone tra cui alcuni tossicodipendenti, stazionavano davanti e poi andavano a fare i bisogni dietro l'aiuola che collega via Poerio all'ex emeroteca.

Ora alle persone che già prima occupavano le panchine, si sono aggiunti uomini e donne con i cartoni di vino e lattine di birra, che prima erano seduti in piazzetta Zorzetto. Nel pomeriggio arrivano gli spacciatori, e quando l'edicola era aperta, il titolare raccontava di aver trovato dosi nascoste».

Togliere le panchine anche in questa zona sembra l'unica soluzione a giudizio dei commercianti. «Spesso qui si picchiano prosegue l'uomo - perché bevono e le panchine diventano il loro spazio di aggregazione. Siamo pronti a fare una petizione con una raccolta firme per chiedere l'eliminazione delle panchine». Lunedì si sono contati due ambulanze e sette interventi delle forze dell'ordine, che hanno consigliato i negozianti di fare un esposto. A raccontarlo è un altro commerciante della zona. «Si picchiano, fanno finta di svenire. Qualcuno chiama l'ambulanza descrive salgono, ma non vogliono andare in ospedale». «La cosa riprovevole aggiunge è soprattutto che fanno i loro bisogni in piazzetta davanti al pubblico, oppure sulle vetrine dei negozi, e non è uno spettacolo per i nostri figli».

Ma il problema è la perdita dei clienti, e quindi una grave preoccupazione economica. «Qui in zona sono falliti tutti i commercianti conclude - Qualcuno si è indebitato, pur di rimanere aperto. Non possono chiudere anche i pochi rimasti». Anche chi gestisce la Bottega del Caffè Dersut, dichiara che le persone mentre stazionano nelle panchine urlano e si picchiano. «È un disagio anche per chi ha gli uffici in zona dice una donna - ed è costretto a chiudere le finestre, perché costretti a sentire rumori molesti e imprecazioni da mattina a sera. Quando arriviamo alle sei, li vediamo dormire sulle panchine». «Stiamo morendo tutti. Le vede tutte queste attività chiuse? afferma la titolare del negozio di bijoux in via Olivi, indicando la fila di vetrine vuote dall'ex Carpisa all'ex Fastweb all'angolo con via Poerio È necessario eliminare sia le panchine sia l'ex edicola». Anche la titolare del negozio di abbigliamento Linda ribadisce la sua rabbia per la sporcizia, dai bisogni ai rifiuti prodotti dalle bevute, ma anche verso chi motiva la situazione con le parole: «Si tratta di gente che non ha casa». «Qui i clienti non vogliono più venire dice disperata - Faremo anche noi questo esposto, ma perché continuare a realizzare aiuole e piste ciclabili e non aiutare noi»?

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