Covid, per l'Ulss 3: «I tamponi ci sono ma non possono essere il sostituto della vaccinazione»

Domenica 17 Ottobre 2021 di Alvise Sperandio
PRENOTAZIONI In coda al drive through di piazzale Giustiniani per sottoporsi al tampone

VENEZIA - Tutto esaurito, ma i posti non mancano. No, non è un controsenso: se si consulta il portale dell’Ulss 3 Serenissima, nell’apposito canale per la prenotazione di un tampone a pagamento, in città si trova posto solo tra qualche giorno. In piazzale Roma, a Venezia, per esempio, la prima data utile è giovedì mentre al drive through di Mestre, in piazzale San Lorenzo Giustiniani, si va a venerdì. Al Lido la disponibilità è esaurita. Meglio va al PalaExpo e in altre postazioni attive in provincia: da Oriago di Mira a Dolo, da Mirano a Noale e a Cavarzere, dove si tratta di aspettare dopodomani. Ma il dato di fatto è che per oggi, domenica, non c’è posto da nessuna parte, per fare un tampone, almeno stando alle crocette che “sbarrano” ed escludono la giornata sul sistema elettronico di prenotazione. Oggi, si badi bene, corrisponde alla prima scadenza delle 48 ore per la validità del green pass rispetto a venerdì scorso quand’è entrato in vigore l’obbligo di averlo sul posto di lavoro. In altre parole: chi l’ha eseguito venerdì, oggi lo deve ripetere. Tutto esaurito, dunque? Non propriamente. L’azienda sanitaria diretta da Edgardo Contato, spiega che mentre le prenotazioni per i prossimi 3-4 giorni sono quasi equivalenti all’offerta e si vanno saturando la disponibilità, con 1.800 posti al giorno, vengono aperti via via nuovi slot. «Abbiamo sedi, personale e tamponi per far fronte alla richiesta - spiega la direzione che non nasconde un certo disappunto - Resta evidente che si continua a investire risorse su un servizio che viene offerto alla popolazione ma che è oneroso.

E che non può essere sostenuto a lungo, né essere utilizzato come sostitutivo della vaccinazione». 


COSTO INGENTE
L’Ulss lo dichiara senza giri di parole, che il tampone dovrebbe essere solo un’extrema ratio: «Il vaccino è la via maestra, un gesto di responsabilità anche sociale e civica; il tampone ripetuto per rinnovare il proprio green pass comporta un costo ingente che le aziende sanitarie non possono sostenere e moltiplicare con leggerezza». Della serie, non ci siano dubbi. Succede allora che coloro che cercano un posto dove fare il tampone s’imbattono “visivamente” nel tutto esaurito, sul portale. Ma di fatto lo stesso non viene negato a nessuno. Sarà forse un disincentivo per frenare la corsa al tampone? «C’è molto spazio per fare i vaccini...», viene sottolineato dall’azienda sanitaria che da giorni sta facendo fronte a centinaia di domande di test in entrambi i canali istituiti: quelli a pagamento, a 15 euro l’uno, richiesti prevalentemente da chi, non vaccinato, ha bisogno del green pass; e quelli sanitari, gratuiti, cioè a carico della collettività, forniti a chi ha un’indicazione sanitaria, perché ha sintomi sospetti o anche per il fatto di non potersi vaccinare per problemi di salute, nonché per il monitoraggio e la sorveglianza sanitaria. L’assalto alla diligenza è in corso anche nelle farmacie, circa 140 le aderenti alla campagna di screening, e in tanti centri medici privati, dai laboratori analisi alle cliniche. Che la domanda resti alta, è la conferma che l’estensione dell’obbligo di green pass più che la corsa al vaccino ha generato la corsa al tampone e c’è chi si chiede quanto la macchina potrà reggere ancora.


LA TERZA DOSE
La giornata di ieri ha portato un’importante novità: sono state, infatti, aperte le prenotazioni delle terze dosi per i sanitari, complessivamente intesi: medici, infermieri, operatori socio sanitari, ma anche tutte le categorie che si occupano di cura della persona: farmacisti, psicologi, logopedisti, fisioterapisti, igienisti dentali ecc... Fino a fine mese gli slot disponibili sono per la precisione 5.952 e già ieri un centinaio di professionisti ha colto la palla al balzo fissandosi appuntamento, i primi già da domani, a partire dal Pala Expo. Attenzione, però: la terza dose, cosiddetta booster, va fatta solo se siano passati almeno 180 dalla somministrazione della seconda ed è fortemente indicata dal punto di vista sanitario, ma per ora non è ritenuta obbligatoria, come invece la prima e il richiamo, richieste come condizione necessaria per poter continuare a lavorare, a pena di sospensione. È stata aperta, inoltre, da qualche giorno la possibilità di vaccinazione con la terza dose, all’interno di percorsi vaccinali specifici, anche per i medici di medicina generale, i pediatri, le guardie mediche, gli operatori degli ospedali e delle case di riposo. 

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Ultimo aggiornamento: 08:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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