«I nostri figli sono rimasti senza scuola». E tra insegnantie ausiliari in 25 resteranno senza lavoro

Domenica 12 Marzo 2023 di Fulvio Fenzo
Canossiane a Mestre

MESTRE - Senza più scuola e senza la possibilità di iscrivere i propri figli negli altri istituti. «Siamo in un limbo. L'Ufficio scolastico ci dica cosa dobbiamo fare per il prossimo anno scolastico. Se siamo arrivati a questa situazione non è certo per colpa nostra, ma per comunicazioni che non ci sono state date e l'annuncio della chiusura dell'Istituto delle Canossiane ufficializzato solo il 3 marzo scorso, quando le iscrizioni nelle altre scuole sono state chiuse a fine gennaio». Stavolta parlano i genitori dei 150 alunni dell'Istituto di via Piave che chiuderà definitivamente in giugno, alla fine si quest'anno scolastico.

Famiglie che, da un giorno all'altro, si sono trovate "buttate fuori" da una scuola alla quale versavano oltre 300 euro al mese, e a loro vanno aggiunti i quasi venti insegnanti (tutti laici, divisi tra materna, elementare e media) e il personale ausiliario che dava una mano alle suore ormai anziane. Che perderanno il lavoro.


«RIPASSATE IN GIUGNO»
«Adesso ogni scuola ci risponde giustamente di non avere disponibilità per gli inserimenti nel prossimo anno scolastico - spiegano le rappresentanti dei genitori che, dopo aver sperato fino all'ultimo in un salvataggio della loro scuola, hanno ricevuto la lettera di chiusura inviata da Maria Grazia Bongarzone, superiora provinciale delle Canossiane -. Ci dicono di riprovare a giugno, ma ognuna di noi vorrebbe capire dove poter iscrivere i nostri figli». Per le medie, come se non bastasse, c'è il problema della seconda lingua straniera, visto che lo spagnolo studiato dalle Canossiane, si trova in pochissime scuole. «Avevamo fatto domanda di preiscrizione alla Giulio Cesare che avrebbe spazi, e la dirigente si è presa a cuore la nostra situazione anche se tutto passerà per l'Ufficio scolastico territoriale - aggiunge la rappsentante della seconda media -. Ma la classe è rimasta solo con 13 alunni e c'è il rischio che non basti a formarne una nuova, anche se speriamo che l'Ufficio scolastico capisca che si tratti di una situazione straordinaria e che non si può disgregare questa classe che l'anno prossimo dovrà sostenere l'esame di terza media». Ed è finora andata male anche con le scuole private. «Noi di terza elementare, anche qui con 13 alunni perché altri se ne sono già andati, ci eravamo rivolti alla San Gioacchino di via Costa - aggiunge un'altra mamma -. Inizialmente sembrava che avrebbero preso tutta la classe spostando un ufficio, siamo andati all'Open day e sembrava fatta. A fine gennaio però ci hanno comunicato che avevano già formato tre classi e che ci saremmo dovuti arrangiare».


SILENZIO TOTALE
I genitori, insomma, non avevano aspettato la lettera del 3 marzo per muoversi, ma fino a quella non avevano certezze. «Abbiamo inviato due "Pec" all'Ufficio scolastico per chiedere un incontro, una il 21 febbraio e la seconda il 9 marzo allegando la dichiarazione di chiusura della scuola. Finora non abbiamo avuto alcun riscontro - aggiungono le rappresentanti -. Del resto, dall'improvviso incontro con la madre superiora, arrivata a Mestre da Verona il 25 novembre scorso per comunicarci l'intenzione di chiudere l'istituto, non ci è stata data più alcuna informazione. Niente di niente».


DELUSIONE
La delusione, insomma, è tanta. «Non ce l'abbiamo con le cinque suore mestrine che hanno continuato a fornire il servizio scolastico - riprendono le mamme -. Loro non possiamo che ringraziarle, perché la decisione è stata calata dall'alto. Nella lettera che ci ha inviato la madre superiora si dice che, tra le proposte arrivate da parte di soggetti privati che erano disponibili a subentrare nella gestione della scuola, "nessuna era in linea con lo spirito canossiano"... Ci sembra invece che questa sia solo una giustificazione della loro scelta di chiudere e. magari, di vendere l'edificio». Altre due mamme aggiungono: «Qui siamo sempre stati bene, io ho iscritto due figli dalla materna alle medie, e la preparazione è sempre stata buona» dice una, mentre l'altra ne aveva ben tre. «Noi abbiamo creduto in questa scuola - conclude la seconda -. Se loro avessero avuto solo la metà della fiducia che noi abbiamo riposto nelle Canossiane una soluzione si sarebbe trovata. Ma ci hanno abbandonati».

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