Mestre, ragazzo ubriaco prende l'auto al padre e scappa a Mestre: sperona la volante della polizia

Mercoledì 12 Maggio 2021 di Nicola Munaro
Mestre, ragazzo ubriaco prende l'auto al padre e scappa a Mestre: sperona la volante della polizia
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MESTRE - L'allarme l'ha dato il padre e subito al centralino della sala operativa della questura si è capito che quella di ieri sarebbe stata una mattinata impegnativa. Perché l'uomo ha chiamato avvertendo che il figlio diciassettenne, del tutto ubriaco, aveva preso la sua auto e aveva iniziato a scorrazzare per Mestre, dando vita ad una folle fuga che lo stesso diciassettenne concluderà poco dopo speronando una volante della polizia che lo stava inseguendo per fermarlo e chiudere, senza troppi danni, l'ennesima bravata di uno dei componenti della baby gang che da mesi tiene sotto scacco Mestre.


L'INSEGUIMENTO
Ore 10, commissariato di Mestre: squilla il telefono.

Un uomo dice che alla guida della sua Fiat Croma station wagon c'è il figlio minorenne: ha 17 anni, non ha la patente ma nonostante tutto ha inserito le chiavi nel cruscotto della macchina e ha dato gas. Il padre avverte l'agente che il figlio si sarebbe diretto verso il centro di Mestre. Quelle parole e quell'appello dell'uomo sono il primo passo di un inseguimento che terrà occupate le volanti per tutta la seconda parte della mattinata di ieri. Con in mano i dati dell'auto, le volanti iniziano a perlustrare ogni strada in centro città, così come le grandi arterie della tangenziale fin quando il minorenne viene intercettato mentre si dirige, a gran velocità, verso via Miranese. È a quel punto che una volante della polizia inizia a seguirlo a ruota facendogli più volte segno di fermarsi. I richiami degli agenti cadono nel vuoto: il diciassettenne tira dritto e schiaccia sempre più forte l'acceleratore per tentare di seminare i poliziotti che lo stanno inseguendo e che più volte lo avevano affiancato per dargli un «alt» mai rispettato.


L'IMPATTO
Capito che il giovane non si sarebbe mai fermato con i soli richiami, la volante decide di mettere fine lei stessa alla fuga del diciassettenne superandolo e provando a chiudergli la strada. Una manovra che i poliziotti mettono in atto proprio in via Miranese, all'altezza della caserma dei carabinieri. Ma quando il ragazzo si vede tagliata la strada, invece che fermarsi e arrendersi ai fatti, dà un ultimo colpo di acceleratore speronando con la parte anteriore sinistra della Fiat Croma del padre, la fiancata destra della macchina della questura. Invece che garantirgli una via per sfuggire, il botto mette fine alla sua folle corsa, il cui bilancio è di due agenti in ospedale, con ferite lievi.


L'IDENTIFICAZIONE
In poco tempo sul posto arrivano il padre del diciassettenne e gli altri poliziotti. Il giovane viene denunciato per guida senza patente, resistenza a pubblico ufficiale e guida in stato di ebbrezza: era ubriaco e ha rifiutato l'alcoltest. È stato poi un ibcrocio di dati a svelare il pedigree del minorenne, già noto alle forze di polizia per gravitare in uno dei gruppi di giovani violenti che si stanno affermando in terraferma e che nei mesi scorsi hanno fatto parlare di sé tra aggressioni e assalti al bus.

Ultimo aggiornamento: 08:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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