Alloggi popolari a Mestre. «Quasi 1.800 alloggi lasciati sfitti. Comune e Ater bloccano la città»

Domenica 18 Settembre 2022
Alloggi popolari a Mestre

MESTRE - Il Comune perde abitanti, ma le case pubbliche restano vuote perché non vengono sistemate ed assegnate. Se non è un record, poco ci manca, perché il numero (quasi 1800 alloggi sfitti a Venezia e terraferma, aggiornato proprio a questo mese di settembre) fa davvero rabbrividire. E, per Gianfranco Bettin e Gianluca Trabucco, consiglieri comunali di Verde Progressista, ed Elena Ostanel, consigliera regionale de Il Veneto che vogliamo, questa situazione non è altro che «un aiuto a chi specula sulla casa ed un insulto al bisogno di migliaia di famiglie e persone».


I NUMERI
I tre consiglieri hanno ottenuto i numeri aggiornati delle case pubbliche di Comune e Ater non assegnate con un apposito accesso agli atti, scoprendone 1.779 tenute sfitte: 776 nella Venezia insulare (620 di proprietà dell'Ater e 156 del Comune) e addirittura 1.033 in terraferma (654 dell'Ater e 349 del Comune). «In realtà - aggiungono Bettin, Trabucco e Ostanel - gli alloggi sfitti sono di più, considerando quelli in manutenzione e quelli di altri enti.

Come Ipav, ad esempio, che mette a gara una quota del patrimonio, oppure l'Agenzia del Demanio che, oltre a tenere alloggi vuoti, si permette di inviare avvisi di fine locazione ai residenti di San Pietro di Castello dove è prevista la concessione dell'ex caserma Sanguineti per attività ricettive. Mentre la città storica raggiunge il minimo di residenti e anche la terraferma perde abitanti, né il Comune, che controlla Insula, e né la Regione, che controlla Ater, promuovono un intervento straordinario sugli alloggi vuoti, finalizzato a consentire alle fasce più deboli di trovare casa e alla città di ripopolarsi». Non c'è infatti solo il centro storico ad essere sceso a meno di 50mila abitanti, perché è l'intero Comune che continua a calare con il rischio - come dimostrato dal Gazzettino nei giorni scorsi - di scendere al di sotto dei 250mila residenti nel giro di un paio d'anni. «Troppi sono gli alloggi in abbandono del Comune, specialmente al Rione Pertini e l'edilizia convenzionata in area Scalera alla Giudecca - riprendono i consiglieri -. È tempo che Zaia e Brugnaro si muovano, stanziando le risorse necessarie. L'Ater di Venezia tiene sfitto circa il 20% del suo patrimonio immobiliare contro il 10% dell'Emilia-Romagna: lasciando sfitti alloggi recuperabili si lascia campo libero a chi specula, attaccando così il diritto alla residenza e favorendo l'impoverimento e lo spopolamento della città».

Ultimo aggiornamento: 19 Settembre, 07:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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