MESTRE - Tutto era cominciato a ottobre 2021 con l'arrivo delle prime sgradite multe. Una, due, tre sanzioni amministrative per il transito nella zona a traffico limitato mestrina con il pass scaduto. Alla fine, quando si è rivolto alla Polizia municipale per fare una stima delle infrazioni contestate, ha scoperto di aver collezionato ben venti contravvenzioni per una cifra complessiva di circa duemila euro.
Sanzioni annullate
A.C. aveva rinnovato il permesso Ztl nel 2016 con scadenza a luglio 2021 ma, come succede spesso, l'81enne mestrino non si era ricordato della scadenza e da luglio a ottobre aveva continuato a percorrere in auto l'area a traffico limitato, dove risiede, accumulando le venti contravvenzioni ed accorgendosi della situazione solo a fine ottobre del 21 con l'arrivo delle prime multe. Dopo essersi rivolto alla Polizia municipale, l'anziano automobilista ha scoperto che l'amministrazione lo aveva avvertito dell'imminente scadenza del permesso Ztl, ma inviando il messaggio Sms a un numero di cellulare non più in suo possesso. E così in udienza è stato letto il dispositivo con il quale il Giudice di pace ha accolto il ricorso dell'anziano, mentre per le prossime settimane sono attese le motivazioni alla base di questa decisione.
«Il nostro ufficio legale - commenta soddisfatto Carlo Garofolini, presidente dell'Adico - nel suo ricorso ha messo in evidenza l'assenza di responsabilità del nostro socio il quale ha dimostrato una tenacia senza precedenti. Il giudice ha quindi deciso di annullare tutte le sanzioni perché assolutamente ingiuste, anche se avremo modo di leggere le motivazioni più avanti. Noi invochiamo da sempre, anche con le precedenti amministrazioni, nuove modalità per il rinnovo dei permessi visto che la scadenza quinquennale crea chiaramente situazioni di questo tipo, tanto più che l'uomo era stato avvertito con un Sms su un numero non più attivo. La cosa buffa è che al nostro socio hanno tentato di contestare anche il ritardo nella presentazione del ricorso. Il pensionato ha raccolto tutta la documentazione necessaria dimostrando anche il rispetto dei tempi richiesti e, anche in questo caso, ha vinto la sua battaglia», conclude Garofolini.
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