San Michele, il mercato cambia. Cinese fuori regola, il Comune si riprende uno stand. «Troppi fruttivendoli e pescivendoli, bisogna diversificare»

In arrivo il bando di gara per la riassegnazione del posto. Un bar cicchetteria al posto di un banco del pesce

Domenica 26 Marzo 2023 di Elisio Trevisan
San Michele, il mercato cambia. Cinese fuori regola, il Comune si riprende uno stand. «Troppi fruttivendoli e pescivendoli, bisogna diversificare»

MESTRE - Per la prima volta il Comune di Venezia si riprende uno stand del mercato fisso di Mestre, quello che con l'inaugurazione di fine 2019 è diventato ufficialmente il mercato di San Michele.

E, dato che l'occasione è ghiotta, l'Amministrazione Brugnaro, ne approfitta per provare a dare un'impronta diversa a quello che era nato tanti anni fa come un ammasso di banchi, soprattutto dell'alimentare, senza un disegno complessivo, un'organizzazione e, col passare del tempo, negli ultimi anni è diventato multietnico con venditori sostanzialmente bengalesi che hanno ormai acquistato più del 40% delle attività.

L'idea è quella di utilizzare il banco che è tornato nella disponibilità del Comune, che tra l'altro è uno di quelli più grandi e ha pure un piccolo stand a fianco mai utilizzato perché di dimensioni troppo ridotte, e quindi lo si può ingrandire ulteriormente. Per farne cosa? «Per trasformarlo in qualcosa che non c'è mai stato prima. Per aprire un'attività completamente nuova per il mercato in grado di darle una fisionomia inedita e anche un'attrattività ulteriore. Partiamo dall'idea che la completa riqualificazione che abbiamo realizzato nel 2019, creando un mercato coperto e dotato di tutti i servizi moderni, ha bisogno di un passo ulteriore per essere completa: dopo la struttura, insomma, è arrivato il momento di pensare al contenuto» spiega l'assessore al Commercio, Sebastiano Costalonga, che sta studiando giusto in questi giorni il bando di gara per tornare ad assegnare quello spazio rimasto vuoto. Un banco che ha una storia blasonata perché fino ai primi mesi del 2022 era gestito dalla famiglia Galvani che per generazioni ha venduto il miglior pesce in città con clienti del rango degli Agnelli e del sindaco Luigi Brugnaro. Dopo la morte del capofamiglia Giorgio Galvani, in pochi mesi la famiglia ha venduto l'attività a un imprenditore cinese e questi, a sua volta, l'ha ceduta a un bengalese che, però, ha tenuto aperto solo per qualche giorno. È in quel momento, infatti, che il Comune è intervenuto per riprendersi il banco dato che il cinese aveva aspettato troppo tempo per riaprire il banco di pesce, da regolamento le serrande devono rialzarsi entro quattro mesi dalla compravendita.

E così il bengalese, che aveva rilevato lo stand dal cinese, e che si era messo a vendere strani pesci come i siluri (che si trovano nei mercati del nord Europa o in altri paesi esteri, ma che qui in Italia vengono pescati dagli appassionati sportivi per essere ributtati in acqua e che non sono considerati alimenti prelibati, ma con un prezzo di 4 o 5 euro al chilo possono attrarre clienti che cercano di risparmiare), si è ritrovato senza lavoro. Il cinese che aveva acquistato da Galvani ha presentato ricorso al Tar ma ha perso, ed ora l'amministrazione Brugnaro vuole cogliere l'opportunità che le si è presentata per cambiare il volto del mercato di San Michele: «Secondo noi ci sono troppe attività tutte uguali, troppi fruttivendoli e troppi pescivendoli, quindi l'idea è di provare a diversificare l'offerta, e quello spazio così grande potrebbe anche non ospitare più una realtà alimentare» afferma Costalonga che sta pensando a esperienze di città europee come Madrid in Spagna o Setubal in Portogallo dove i mercati coperti sono cuori pulsanti dei centri cittadini: «In effetti Il San Miguel di Madrid e il Mercado do livramento di Setubal per non dimenticare la Boqueria di Barcellona, per fare solo alcuni esempi, offrono banchi di pesce, ortofrutta, intervallati da bar, piccole trattorie, cicchetterie che trasformano un mercato in un luogo di ritrovo.

Ecco, per il San Michele stiamo pensando ad aprire almeno un bar che pensiamo sarà a chilometro zero, nel senso che utilizzerà i prodotti venduti dagli stand vicini. E con i Lavori Pubblici stiamo lavorando per aprire un nuovo varco in modo che si possa entrare ed uscire anche dal lato est in corrispondenza del banco che il Comune si è ripreso, così si potrebbe tenere aperto il nuovo locale anche di sera». Che tempi avete per arrivare a risollevare la serranda? «Il 30 marzo votiamo il nuovo regolamento del commercio per i mercati fissi e subito dopo vareremo il nuovo bando per i due stand. Questione di pochi mesi».
 

Ultimo aggiornamento: 27 Marzo, 09:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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