Cibo scaduto nelle mense scolastiche, la rabbia dei genitori: «Boicottiamo»

Giovedì 10 Gennaio 2019 di Diego Degan
Cibo scaduto nelle mense scolastiche, la rabbia dei genitori: «Boicottiamo»
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CHIOGGIA - Il ritrovamento di alimenti scaduti o non tracciabili nei frigoriferi del centro cottura delle mense scolastiche, è «un fatto gravissimo» dicono allunisono il sindaco, Alessandro Ferro, e lassessore allIstruzione Isabella Penzo. Ma intanto i genitori degli alunni sono già sul piede di guerra: «Siamo pronti a togliere i nostri figli dalle mense se non arriveranno risposte chiare e garanzie sicure».
 
«NESSUNA GIUSTIFICAZIONE»
«Appena saputa la notizia ci siamo subito attivati - spiega l'assessore allIstruzione -. Abbiamo subito chiesto formalmente alla ditta che gestisce da anni il centro cottura informazioni dettagliate sull'accaduto e per prendere tutti i provvedimenti del caso». Ma le spiegazioni che potrebbero essere giunte dalla Gemeaz Elior non sembrano aver soddisfatto lamministrazione, a giudicare da quanto aggiunge il primo cittadino. «Un fatto non giustificabile dice il sindaco Ferro , nemmeno se gli alimenti fossero stati accantonati in vista del loro smaltimento» che, poi, è la spiegazione più citata per questo tipo di infrazioni ma che regge fino ad un certo punto, dato che la normativa prevede spazi separati tra i prodotti destinati al consumo e quelli da smaltire. E, comunque, Ferro aggiunge che «stiamo facendo le nostre verifiche e ci riserviamo di procedere con tutte le azioni possibili», intendendo che è stato attivato lufficio legale del Comune per capire quali siano le armi giuridiche e contrattuali a disposizione dellamministrazione per rivalersi sulla ditta. Una reazione, quindi, molto decisa nei toni («E' della salute dei nostri figli che stiamo parlando», sottolinea il sindaco) che, però, avrà bisogno del supporto dellAvvocatura civica che, ovviamente, implica dei tempi tecnici minimi per verificare sia le contestazioni mosse dai carabinieri, sia i termini del contratto relativo al servizio. 
FAMIGLIE IN ALLARME
La notizia del sequestro, ieri, è rimbalzata da una chat all'altra di Whatsapp tra le famiglie degli alunni. «Siamo pronti a togliere i nostri figli dalle mense se non arriveranno risposte chiare e garanzie sicure», è il messaggio che circola tra i rappresentanti delle classi delle diverse scuole della città. «C'è un clima di preoccupazione generale - spiega una mamma -. Si tratta di un fatto gravissimo, perché è della salute dei nostri figli che si parla. Aspettiamo l'incontro con l'azienda, dopodiché valuteremo se organizzarci e prendere delle posizioni anche importanti come, appunto, disdire il servizio mensa». Dura anche la reazione delle opposizioni, con il consigliere Marco Dolfin che è stato il primo a farsi sentire sulla questione. «Che controlli sono stati fatti finora? tuona il capogruppo leghista Non era mai successo che le mense fossero state sanzionate per violazioni di questo tipo, il cibo destinato ai bambini è sempre stato accuratamente controllato. L'amministrazione non può certo sorvolare». E aggiunge: «Chiederò una commissione urgente. E, se i fatti verranno confermati, le famiglie vanno risarcite del costo dei buoni pasto dall'inizio dell'anno scolastico ad oggi». Dolfin lancia anche l'idea di una class action da parte di tutti i genitori dei bambini che utilizzano la mensa. «Grandissima preoccupazione» esprime anche lesponente Pd Barbara Penzo, «non solo come consigliere comunale, ma anche come mamma, dato che ho un figlio che frequenta una scuola a tempo pieno. Spiace aver appreso la notizia dai media». Oggi, ci sarà un incontro tra amministrazione, ditta e genitori del Comitato delle mense scolastiche. «Speriamo che da questa riunione escano le garanzie necessarie a far sì che non si possa ripetere una cosa del genere - auspica Barbara Penzo -, per la quale non cè alcuna giustificazione».
Diego Degan
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Ultimo aggiornamento: 10:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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