Post con "Meloni a testa in giù": al prof. incarico ministeriale dalla Azzolina, doveva rivedere la didattica della storia

Lunedì 31 Maggio 2021 di Paolo Calia
Il professor Simon Levis Sullam
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VENEZIA Sempre più polemiche, sempre più tensione. E adesso spunta anche la rivelazione: Simon Levis Sullam, il docente di Ca' Foscari finito nell'occhio del ciclone per aver pubblicato sul suo profilo Facebook l'immagine del libro della leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, a testa in giù, a gennaio ha ricevuto un incarico ministeriale dall'allora ministra all'Istruzione, Lucia Azzolina per rivedere la didattica della storia nelle scuole.

Notizia che ha fatto saltare sulla sedia il sottosegretario all'Istruzione, il leghista Rossano Sasso. Ma oltre a questo, c'è anche il rovescio della medaglia. Sullam è stato sommerso da una quantità infinita di insulti. Al punto che la rettrice di Ca' Foscari Tiziana Lippiello, che ha preso le distanze dal suo docente per quanto riguarda il post finito nell'occhio del ciclone, si è sentita in dovere di intervenire per porre un argine a questa violenza tipica dei leoni da tastiera.


LA DIFESA

«In queste ultime ore ho constatato con sconcerto il preoccupante accrescersi, in rete, di dichiarazioni e commenti ai limiti dell'odio in relazione alla vicenda del post del professor Sullam, prontamente ritirato - spiega la rettrice veneziana - al di là dell'episodio in sé, sul quale mi sono già espressa, mi auguro che si interrompa al più presto questa ignobile e allarmante catena di insulti e offese, a cui purtroppo sempre più spesso capita di assistere. L'odio non è tollerabile e l'Ateneo, pur ribadendo la propria estraneità all'iniziativa personale del professor Sullam, condanna fermamente ogni forma di attacco, offesa o violenza a lui o a chiunque altro indirizzata». 


L'INCARICO

Ormai il caso Sullam, da qualsiasi parte lo si prenda, ha valenza nazionale. E la notizia dell'incarico ministeriale rischia di provocare nuovi terremoti: «Il professor Sullam - ricostruisce il sottosegretario Sasso - sarebbe stato chiamato come esperto e componente della commissione incaricata di rivedere la didattica della storia per le scuole. Quasi superfluo sottolineare come la condotta di un individuo del genere non sia compatibile con un ruolo tanto delicato». Sasso, che si aspetta provvedimenti anche dal ministro all'Università Maria Cristina Messa, incalza: «Purtroppo pare che questa commissione sia stata confermata anche dall'attuale ministro Bianchi. Ovviamente ciò non è ammissibile: sto verificando direttamente col Ministro se tale incarico sia stato ratificato. Mi auguro di no. Non sarebbe ammissibile né tollerabile concedere spazio a un personaggio del genere».


LA SOLIDARIETÀ

E se da una parte la pressione degli sdegnati è fortissima, dall'altra non mancano le manifestazioni di solidarietà. La Cgil di Venezia prima precisa: «riteniamo che non sia un messaggio positivo mettere i libri a testa in giu, tanto meno le persone». Poi aggiunge: «Come Cgil riteniamo che non possano esserci lezioni di tolleranza o di difesa dei valori della democrazia e della libertà, quando proprio Fratelli D'Italia ha un assessore regionale che canta faccetta nera o fa le commemorazioni dei morti nazisti il 25 aprile», e si augura che il rettore di Ca' Foscari non prenda provvedimenti nei confronti del docente. Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea, è molto più netto. Definisce il post nulla più che uno sberleffo e osserva: «L'attacco contro Sullam offende tre valori costituzionali: la libertà di pensiero ed espressione (art. 21) e, indirettamente, la libertà di insegnamento (art. 33). Massimo solidarietà». Infine il collega professore di Ca' Foscari Paolo Pavan, che dalla sua pagina Facebook si schiera accanto a Sullam: «Io sono dichiaratamente antifascista. Pertanto, se capita, io posto sul mio profilo qualsiasi post che mi piaccia che abbia un contenuto espressamente contrario al fascismo, in tutte le sue declinazioni, da quello estremistico a quello di FdI o Lega. Quindi, tanto per non perdere tempo, convocate pure anche me in Rettorato, così chiariamo subito le cose. Massima solidarietà al collega in questione, che non conosco personalmente ma che si è immediatamente guadagnato la mia stima».

Ultimo aggiornamento: 1 Giugno, 08:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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