Acqua di Melissa, la pozione dei padri Carmelitani che fa miracoli

Mercoledì 10 Luglio 2019 di Paolo Navarro Dina
Acqua di Melissa, la pozione dei padri Carmelitani che fa miracoli
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VENEZIA - l lavoro è certosino. E antico. Una bottiglietta, un tappo in metallo da avvitare; un'etichetta. E poi ancora una bottiglietta, un tappo di metallo e un'etichetta. Sembrerebbe quasi una delle scene indimenticabili di Tempi Moderni. Charlie Chaplin alle prese con la catena di montaggio. In questa storia, invece, del mitico Charlot, ci sono un sarcertdote, confratello della Congregazione del Carmelitani Scalzi e un dipendente in borghese a contratto part-time. In due, tra le mura di un magazzino alle porte di Borgo Roma a Verona, imbottigliano e sistemano i flaconi di un'essenza naturale, l'Acqua di Melissa. Un lavoro enorme, meccanico, ma secolare. Una tradizione di lavoro artigianle che si tramanda da secoli. È così che nasce un rimedio portentoso come raccomandava una pubblicità antelitteram. Una pozione terapeutica, quasi un elisir di lunga vita che usavano i nostri nonni di fronte agli acciacchi quotidiani: un mal di pancia; per combattere l'ansia; come azione sedativa e diuretica; soprattutto contro ogni sorta di infezione batterica e/o virale.
 
TRA SPEZIE E PIANTE
Ed è una storia che si perde nel passato e che, proprio per questo, è ancora più affascinante. Pare infatti che l'Acqua di Melissa sia stata inventata attorno al 1611 in Francia proprio dai Carmelitani Scalzi e che, un confratello all'inizio del Settecento, recatosi a Parigi, fosse entrato in possesso della ricetta dell'Alcolato di Melissa, una pozione a base di nove spezie e quattordici piante tra i quali proprio la melissa officinalis. Una volta tornato in laguna, forse con lo zampino di un erborista veneziano, il sacerdote insieme ai confratelli decise di produrre qualcosa di simile ai colleghi parigini, ma aggiungendovi un particolare: utilizzare invece della dozzinale Melissa officinalis, la più pregiata ed esotica Melissa moldavica coltivata sempre per uso officinale dai Carmelitani veneziani. Ed è così che dal 1710 in un edificio annesso al convento degli Scalzi, vicino all'attuale Stazione ferroviaria lagunare, i frati mettono in piedi una distilleria per creare l'olio essenziale e confezionarne un prodotto finito. Da allora e fin da subito fu un successo.
LA SERENISSIMA APPROVA
Fu così che La Serenissima per decreto decise di assegnare la produzione e la vendita in esclusiva ai Carmelitani e la notorietà raggiunse limiti allora inimmaginabili. Addirittura Carlo Goldoni in tre delle sue commedie cita l'«Acqua di Melissa come rimedio formidabile. Basta assistere a tre celebri opere come La Locandiera; La Finta ammalata e Il Bugiardo per averne conferma. Del resto, al di là del possibile successo del ritrovato dei Carmelitani Scalzi, va ricordato che il padre di Carlo, Giulio Goldoni era, manco a dirlo, un venditore di balsami e essenze. Quindi, l'Acqua di Melissa doveva ben essere presente. «Oggi ci siamo ancora - racconta padre Roberto Magni, uno dei responsabili della produzione, in passato a Venezia, ora nel quartier generale dei Carmelitani a Verona - Nelle campagne veronesi, a Villafranca, ogni due anni facciamo la semina della pianta, poi la raccogliamo. E da lì si avvia il processo di fabbricazione, poi la custodiamo nelle nostre cisterne e infine provvediamo all'imbottigliamento. Nei tempi d'oro si vendevano anche 150 mila pezzi, oggi siamo attorno ai ventimila, ma vogliamo tornare a quei livelli. O almeno ci vogliamo provare».
IL MERCATO SU INTERNET
E per questo non resta che attrezzarsi: i Carmelitani non solo hanno potenziato le loro rivendite annesse ai conventi, dove i pellegrini possono trovare il loro prodotto, ma sono sbarcati anche su internet (www.acquadimelissa.com) dove si può scegliere tra una vasta gamma (creme, unguenti, salviette profumate e dove, ovviamente, troneggia la bottiglietta di sciroppo) per tornare - come si dice - sul mercato in forza. «Ci siamo resi conto - continua padre Magni - che si trattava di un prodotto antico che si calibra perfettamente alle nuove sensibilità salutistiche. Utilizzato come antidoto contro le epidemie, questo preparato alle erbe è stato sempre usato nel tempo contro varie patologie. Studi clinici e farmacologici hanno rivelato, secondo recenti ricerche, che l'Acqua di Melissa agisce sul sistema nervoso. È utile per migliorare la memoria, per favorire la concentrazione e le funzioni cognitive. In più, questo preparato combatte l'ansia e i disturbi dell'umore». 
Insomma, un utile preparato naturale che, in qualche modo, offre una risposta diversa rispetto a quanto di chimico può esserci in circolazione. «Si basa tutto su ingredienti naturali - ricorda ancora padre Magni - Noi seguiamo alla precisione la ricetta. Ci sono quattro olii essenziali ricavati da cedro, chiodi di garofano, cannella e melissa che vengono dissolti in una soluzione idroalcolica che vede la preponderanza proprio della melissa moldavica. Il processo di distillazione avviene al vapore attraverso le foglie e i fiori della melissa. Il mix ottenuto è pronto per essere imbottigliato. Ora il rilancio dopo un periodo in sordina «Certamente - continua padre Magni - ci crediamo molto. E mettiamo in campo le nostre forze. Il sito internet potrà consentirci di raggiungere più persone, anche se al momento siamo attrezzati per consegnare solo in Italia. Ma chiunque si ritroverà una bottiglietta di Acqua di Melissa tra le mani saprà che, in questo modo, non solo sosterrà le attività, le case e i conventi dei Carmelitani Scalzi, ma soprattutto ci aiuterà nelle nostre iniziative di sostegno finanziario e di aiuto ai missionari all'estero».
Paolo Navarro Dina
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Ultimo aggiornamento: 11 Luglio, 12:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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