Mancano i medici di famiglia, la protesta dei residenti: «Servono subito soluzioni»

Venerdì 9 Giugno 2023 di Tullio Cardona
Protesta dei residenti a Venezia

VENEZIA - Continua l'allarme a Castello in merito al medico di famiglia.

Ieri pomeriggio il "Comitato per la difesa della sanità a Venezia" ha promosso un'assemblea pubblica nello spazio Esedra di via Garibaldi. Vi ha partecipato un centinaio di persone, soprattutto anziani, i quali, dopo il pensionamento del dottor Stefano Chiarot non sanno quale medico vicino scegliere. A questo proposito, il comitato ha sciorinato i numeri demografici che caratterizzano il sestiere. A Castello ci sono 10.286 residenti, dei quali 215 di 90 e più anni, 335 fra gli 85 ed i 89 anni, 789 tra gli 80 e i 84, 690 tra i 75 ed i 79, 697 tra i 70 e i 74, 749 tra i 66 e i 69 anni. Cifre che danno l'idea di quanto la popolazione sia anziana e bisognosa di assistenza sanitaria.


«Alcuni di essi - hanno rincarato Salvatore Lihard, a capo del comitato, e Michele De Col, consigliere di municipalità - soffrono di disagi economici, di patologie croniche, di assenza di familiari e di una carente assistenza sociale. Per questi numeri, che sono persone, a Castello c'erano 4 medici, ora ridotti a 3. Solo il dottor Piantanida ha ancora posti disponibili, mentre gli altri medici non possono più accogliere nessuno. A Sant'Elena il dottor Volo ha ancora una piccola disponibilità. Il Lido vive già di una triste situazione, perché prossimamente due medici di base andranno in pensione. Chiediamo subito alla direzione della Ulss 3 di affiancare al dottor Piantaniga un segretario amministrativo, per rendere più efficiente a livello burocratico il suo lavoro. Funziona, nelle ore libere dell'ambulatorio del dottor Piantaniga, un servizio di assistenza di continuità, ma non è certo la soluzione ottimale. Chiediamo che almeno vengano chiamati medici specializzandi in medicina generale, provvedendoli di posto macchina, ambulatorio e casa, altrimenti non vedremo nessuno».


«Sabato 17 giugno - ha concluso Lihard - abbiamo organizzato in mattinata un flash mob a sorpresa».
«Presto anche Cannaregio vivrà lo stesso disagio di Castello - ha annunciato il dottor Stefano Granzotto - Andrò in pensione assieme ad un altro collega. Oramai lavoriamo più sulle carte che non sul paziente. Dobbiamo fare come Belluno, che è stata dichiarata zona disagiata: i medici accorrono perché la retribuzione è più alta. Prevedo che fra dieci anni ci saranno molti medici di base, ma bisogna arrivarci».

ULSS SERENISSIMA
«Attualmente non ci sono medici e non possiamo fabbricarli - risponde la direzione della Ulss 3 Serenissima - Con la fine di maggio, anche il dottor Stefano Chiarot, medico di famiglia che opera a Castello, in via Garibaldi, ha cessato la sua attività, raggiunta l'età pensionabile. L'Ulss 3 Serenissima si è attivata realizzando in loco un ambulatorio "pubblico", in cui operano medici dell'Azienda sanitaria. Gli assistiti del dottor Chiarot possono scegliere di fare riferimento ad un altro medico di famiglia, tra quelli già attivi nell'ambito veneziano, oppure possono rivolgersi a questo nuovo ambulatorio di continuità assistenziale, fino alla scelta di un nuovo medico».
 

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