MESTRE - I matrimoni e le unioni civili “tirano”. Soprattutto dopo la pandemia, che di per sè ha frenato le cerimonie pubbliche costringendo tante coppie a rinviare il momento del fatidico “sì”. Sta di fatto che, complice la secolarizzazione e il calo dei matrimoni religiosi, il richiamo di Venezia e la massiccia presenza di cittadini stranieri, la richiesta al Comune di date per la celebrazione di matrimoni e unioni civili è aumentata a dismisura. Tanto da suggerire alla Giunta di aumentare il numero delle sedi deputate per le cerimonie civili. Se ne è parlato nel corso dell’ultima seduta di Giunta quando, su proposta dell’assessore ai Servizi al cittadino, si è deciso di istituire due nuove sedi esterne agli edifici istituzionali. La scelta è ricaduta su Palazzo Persico a Malamocco e sui giardini di Villa Querini da poco intitolati al poeta Andrea Zanzotto.
L’INDOTTO ECONOMICO
Oltre a tutto, si legge nel testo approvato in Giunta, la scelta di nuove sedi per i matrimoni «può costituire un importante e concreto stimolo per la promozione turistica della città nonché impulso per le attività produttive e commerciali», dal settore ricettivo alla ristorazione al terziario, che comprende il ricorso a “wedding planner” per l’organizzazione degli eventi. Per questo la Giunta ha stabilito di bandire un avviso pubblico per l’individuazione di edifici privati ove celebrare matrimoni e unioni civili. Con la stessa delibera è stato poi aggiornato il tariffario per le cerimonie celebrate nelle sedi comunali, che prima del Covid assicuravano alle casse di Ca’ farsetti oltre 400mila euro di introiti. Per i residenti in città la tariffa varia da 400 a 700 euro (per la scelta di giorni feriali o festivi), mentre i non residenti pagheranno da 700 a 1.700 euro; per gli extracomunitari il costo è molto superiore (da 1.700 a 3.600 euro), con ulteriori optional per la diretta Internet e il servizio di interprete. Ma chi vuole una location esclusiva dovrà sborsare ben di più: da 3.500 per la sala consiliare di Ca’ Loredan a 5.000 euro per la sala Cuoi d’oro di Ca’ Vendramin, fino al top di gamma, la sala degli Stucchi di Ca’ Farsetti che “vale” 9.000 euro, per chi può permetterseli.