Drammatica telefonata alla famiglia:
«Valeria fra le vittime del Bataclan»
I genitori: mancherà a noi e all'Italia

Sabato 21 Novembre 2015 di Redazione Online
Drammatica telefonata alla famiglia: «Valeria fra le vittime del Bataclan» I genitori: mancherà a noi e all'Italia
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PARIGI - La tragica notizia è arrivata nella notte tra sabato e domenica: "Valeria Solesin è una delle vittime del "Bataclan". La conferma ufficiosa è seguita nella prima mattina di domenica dall'ambasciata italiana di Parigi anche se le speranze ormai erano pochissime. Già nella notte il fidanzato della 28enne veneziana, Andrea Ravagnani, aveva telefonato ad una sua zia in Trentino: "Valeria non si trova, è morta".

Il corpo di Valeria si trova in un obitorio a Place Mazas dove erano state trasferite le vittime non riconosciute.

Purtroppo tutto coincideva fin dai primi momenti: la descrizione fisica e i vestiti che indossava al momento della strage. Del caso si è occupata l'Interpol: un funzionario italiano a Parigi ha fornito al ministero la conferma così come l’ambasciatore italiano a Parigi, Giandomenico Magliano, ed il console generale Andrea Cavallari.

ATTENZIONE IMMAGINI FORTI - Blitz al Bataclan, feriti e corpi a terra, le urla e i colpi di arma da fuoco

La conferma ufficiale è arrivata solo nel pomeriggio di domenica 15, quando il console e l'ambasciatore hanno visto la salma ed hanno effettuato il riconoscimento.

Le parole del console fuori dell'obitorio

I GENITORI

«Nostra figlia è morta». Lo ha detto lapidario Alberto Solesin, padre di Valeria. I genitori, che sono usciti per pochi minuti dalla loro abitazione a San Marcuola, nel centrale sestiere di Canareggio, hanno aggiunto: «Era una persona meravigliosa e l'unica cosa che ci preme ricordare di lei in questo momento». Lo ha detto Luciana Milani, madre di Valeria: «Ricordate - ha detto ai giornalisti - che era una persona, un cittadina, una studiosa meravigliosa. Ci mancherà molto e credo, visto il percorso che stava facendo, che mancherà anche al nostro Paese per le doti che aveva. Valeria a Parigi aveva lavorato anche seguendo i barboni della città, questo dice tutto, dimostra la sua voglia di conoscere in tutte le sfaccettature le realtà che andava a studiare e frequentare».

Parla il padre di Valeria

IL CONCERTO

La ragazza era andata al concerto al Bataclan assieme al fidanzato, Andrea Ravagnani, la sorella di questi, Chiara, entrambi trentini, e il fidanzato di quest'ultima, il veronese Stefano Peretti. Loro si sono messi in salvo; oltre allo shock non hanno riportato conseguenze.

Valeria Solesin risultava dispersa da venerdì sera.

L'INCHIESTA

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo sulla morte di Valeria. Gli accertamenti avviati a Piazzale Clodio vertono anche sul ferimento di due cittadini residenti a Senigallia. Gli inquirenti sono in stretto contatto con la Farnesina.

CHI ERA VALERIA

Valeria Solesin si era diplomata nel 2006 al liceo scientifico Benedetti di Venezia, ha conseguito la laurea a Trento e da quattro anni stava svolgendo un dottorato all'Istituto di Demografia dell'Università della Sorbona Parigi. Si occupava nell'ateneo di temi legati alla famiglia e ai bambini, oltre alla comparazione sociologica tra sistema francese e italiano.

IL GOVERNO

Il sottosegretario Enrico Zanetti ha incontrato nella tarda mattinata di domenica, recandosi alla loro abitazione, la famiglia di Valeria Solesin. «Ho sentito il presidente Renzi - ha spiegato Zanetti - da Antalya, dove è impegnato nei lavori del G20. Ho portato alla famiglia di Valeria il cordoglio del Governo e di tutta l'Italia». «Ci impegneremo - ha dichiarato il sottosegretario Zanetti - a ricordare Valeria così come ha chiesto di fare la mamma: la sua morte lascia certamente un vuoto incolmabile nella sua famiglia ma rappresenta anche una perdita per il Paese, a cui mancherà il contributo di una giovane e appassionata studiosa».

Esprimo il «cordoglio del governo e di tutti noi alla famiglia di Valeria - ha detto il presidente Matteo Renzi - Credo che non ci siano parole, faremo di tutto per ricordare questa giovane ricercatrice. Penseremo con la famiglia un modo, magari una borsa di studio». Cordoglio anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella : «Vi scrivo per farvi giungere il cordoglio e la solidarietà, miei personali e dell'Italia intera, sapendo che nulla potrà lenire il vostro grandissimo e composto dolore. Valeria era figlia d'Italia e figlia d'Europa. È stata uccisa da mano barbara, fomentata dal fanatismo e dall'odio contro la nostra civiltà, i suoi valori di democrazia, di libertà e di convivenza».

IL CORDOGLIO DI ZAIA

«A Parigi, nella sua prestigiosa università, Valeria stava realizzando il suo sogno di civiltà e cultura, che è stato stroncato brutalmente dalla barbarie violenta e disumana». Così il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, dopo che il padre della ragazza ha confermato la perdita della figlia, commenta la morte della studentessa veneziana Valeria Solesin, uccisa negli attentati di Parigi. «Con lei - aggiunge - hanno ucciso anche le uniche leve pacifiche che il mondo civile può avere per combattere il furore violento con il quale una parte dl mondo vuole soffocare l'altra: proprio la cultura; proprio la civiltà, che simboleggiano il rispetto reciproco, la reciprocità, la capacità di convivere nelle diversità».

IL PATRIARCA

«Venezia, da sempre città di incontro tra Oriente e Occidente, tra musulmani, ebrei e cristiani, vede purtroppo oggi una sua figlia vittima di quello che non si vorrebbe mai succedesse, un gesto di odio, irrazionale. L'odio è sempre irrazionale e rattrista quando è motivato con affermazioni religiose». Lo ha detto il patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, esprimendo il proprio cordoglio per la morte di Valeria Solesin, la studentessa veneziana rimasta uccisa negli attentati di Parigi.

ATTENZIONE IMMAGINI FORTI - Spari e fuga dal Bataclan

Il pianista suona Imagine davanti al Bataclan

Gli spari al concerto

Ultimo aggiornamento: 16 Novembre, 10:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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