Botte e minacce davanti al bimbo piccolo, l'ex marito violento patteggia e resta libero

Mercoledì 7 Giugno 2023 di Roberta Brunetti
Maltrattamenti in famiglia

RIVIERA - L'estate scorsa, per paura del marito violento, la donna era scappata di casa per rifugiarsi in un hotel, fino a quando il Tribunale civile non aveva emesso un ordine di protezione, a cui era seguito un divieto di avvicinamento disposto dal gip nei confronti dell'uomo. Ieri, 6 giugno, il marito è comparso davanti al giudice per l'udienza preliminare di Venezia, Luca Marini, per rispondere delle accuse di maltrattamenti in famiglia e lesioni. Il suo difensore, l'avvocato Eloisa Galluppi, e il pubblico ministero, Giovanni Zorzi, hanno concordato di patteggiare una pena: 16 mesi, con la sospensione condizionale. Pena applicata dal gip, tra le proteste dell'avvocato Matteo Lazzaro, costituitosi parte civile per la donna. Con il patteggiamento viene sospeso anche il divieto di avvicinamento, resta in piedi solo l'ordine di protezione.

In udienza l'avvocato Lazzaro si è appellato al codice rosso, contestando il fatto che all'uomo non si stato applicato l'obbligo di partecipare a un corso per il recupero di uomini maltrattanti.

LE IMPUTAZIONI
Al centro di questa ennesima storia di maltrattamenti in famiglia, una giovane coppia della Riviera, con un bambino piccolo. Una storia come tante altre, con la moglie che accusa il marito di essere diventato sempre più violento, fino a chiedere la separazione. Una richiesta che esaspera ancor di più i contrasti. Sono mesi di tensioni e violenze da parte del marito, ricostruite nel capo d'imputazione. «Comportamenti violenti ripetuti e frequenti, consistiti in rotture di oggetti e suppellettili di casa (ad esempio l'armadio della camera, i giochi del figlio, la porta di casa), spinte e percosse». E ancora «continue offese e minacce, anche di morte, rivendicazioni e pretese» fino al «controllo degli spostamenti» della donna, ridotta in «condizioni di vessazione e sopraffazione». Fatti aggravati da fatto di essere stati commessi proprio davanti al figlio piccolo. Il capo d'imputazione cita anche un episodio dell'estate scorsa, in cui l'uomo arriva a spingere i genitori della moglie, causando loro una serie di lesioni giudicate guaribili in sette giorni.

LA PROTEZIONE
E proprio l'estate scorsa, per questa vicenda, era stato attivato il codice rosso e chiesto l'intervento della Procura. Ma senza effetto: nessuna misura interdittiva, nessun provvedimento cautelare. Mentre la giovane madre e il suo bambino passavano da un hotel all'altro pur di non tornare a casa. Fu in quell'occasione che l'avvocato Lazzaro decise di provare una strada diversa, presentando un'istanza al Tribunale civile. Il giudice rispose in otto ore, emettendo un ordine di protezione contro gli abusi famigliari. Unica misura che, dopo il patteggiamento di ieri, resta in vigore.
 

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