«Ha tolto la madre a due ragazzini:
condannato a soli vent'anni»

Venerdì 5 Ottobre 2018 di Gianpaolo Bonzio
«Ha tolto la madre a due ragazzini: condannato a soli vent'anni»
6

VENEZIA - «Questa sentenza è una delusione. Una persona che ha ammazzato una donna è stata condannata a soli 20 anni. Meritava sicuramente l'ergastolo, deve marcire in carcere». Assunta Mennella, sorella di Mariarca, ha appena saputo della sentenza emessa dal giudice veneziano Massimo Vicinanza, quando urla tutta la sua profonda rabbia al telefono. Assunta, attualmente, è la zia che sta tenendo i due figli di Maria Archetta e di Antonio Ascione, e non riesce a capire la sentenza. «Sono solo 20 anni - continua a ripetere al telefono da Torre del Greco - questo ha ammazzato mia sorella, lasciato due minori senza mamma e si è preso una condanna così mite. Una vita non vale solo 20 anni. Ma come è possibile, ci rendiamo conto anche del problema generale? In tutti questi anni le cronache hanno raccontato di ripetute violenze e di femminicidi commessi dagli uomini nei confronti di ex  mogli e ex compagne. Pensiamo a tutte le ragazze che sono morte. E questa sarebbe la risposta ad un problema di questa portata? Questo ha rovinato la vita dei miei nipoti e nessuno, potrà mai ridarmi la sorella che ho perso. Vivere in queste condizioni, sia per me ma anche per i mie nipoti, è una cosa davvero difficile. Sono arrabbiatissima - aggiunge Assunta - perchè con questa vicenda ho praticamente perso tutto. Mia sorella non ha avuto giustizia».
LA FAMIGLIA
Assunta Mennella spiega poi che la sua reazione comprende anche l'arrabbiatura di tutta la sua famiglia.
«Certo - prosegue nel suo sfogo - anche mia mamma è profondamente delusa. Ne abbiamo parlato prima. È una schifezza anche perchè ho saputo che il giudice non ha dato la premeditazione. Ma come è possibile che non sia stata data l'aggravante della premeditazione? Sul telefonino di mia sorella sono arrivati nel tempo messaggio molto chiari da parte di Ascione e anche una delle due figlie, come è già emerso, aveva detto al padre di smetterla di far male alla mamma».
LA PARTE CIVILE
Più pacato, ma ugualmente amareggiato, è il commento dell'avvocato di parte civile Alberto Berardi che ha seguito la famiglia in collaborazione con lo Studio 3A.
«Tutto questa vicenda mi sembra paradossale - dice il legale appena uscito dall'aula del Tribunale dove è stata letta da pochi minuti la sentenza - perchè con questo rito, alla fine, è arrivata una condanna di soli 20 anni. C'è da riflettere a fondo perchè questa pena potrebbe essere data anche ad un omicidio che vede come protagonisti due persone. Qui è diverso perchè gli effetti della morte colpiscono direttamente altre persone, come i due figli minorenni, che adesso sono tornati in Campania e che sono rimasti senza la mamma. È del tutto evidente che ci troviamo davanti ad un contesto molto diverso».
Poi l'avvocato entra nel merito della sentenza.
«Aspettiamo i 90 giorni per il deposito della sentenza del giudice - conclude Berardi - ma secondo noi tutti gli episodi che sono emersi in questo processo hanno evidenziato che c'era l'aggravante della premeditazione alla luce dei ripetuti litigi e di tutto quello che è realmente accaduto.

Il gesto che ha portato alla morte di Mariarca era meditato da parecchio tempo. Ma in ogni caso aspettiamo le motivazioni della sentenza».

Ultimo aggiornamento: 13:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci