Marghera. Portiere di notte massacrato di botte, l'identikit dell'aggressore e il racconto del ferito: «Non ho capito più nulla»

Venerdì 31 Marzo 2023 di Emiliana Costa
Marghera. Portiere di notte massacrato di botte, l'identikit dell'aggressore. Il racconto del ferito: «Non ho capito più nulla»

MARGHERA - «Ho detto loro di andare via poi non ho capito più nulla. Mi hanno picchiato in tre, dopo il primo pugno sono caduto a terra e mi hanno riempito di botte in faccia e su tutto il corpo. Riuscivo a sentire solo le urla terrorizzate di mia madre». Sono queste le prime parole pronunciate appena dimesso dall'ospedale da Alessio Wang, il 31enne portiere di notte dell'Hotel Autostrada a Marghera, che l'altro ieri mattina intorno alle 5.30 è stato aggredito da tre sbandati.

La sua unica "colpa" sarebbe stata quella di rimproverare uno dei tre ragazzi che stava facendo la pipì sulla vetrina dell'albergo di famiglia, in via Trieste 1. Da lì la furia improvvisa.

INTERVENTO ALL'OCCHIO

Alessio è stato immediatamente trasportato all'ospedale dell'Angelo di Mestre, insanguinato e pieno di lividi. La diagnosi: un importante trauma facciale. Ieri alle 14, il ragazzo è stato dimesso ma solo perché non è nelle condizioni per poter essere operato. Il viso sarebbe ancora troppo gonfio. Per lunedì 3 aprile è previsto l'intervento all'occhio sinistro. «Ho una frattura all'arcata sopraccigliare e la prossima settimana mi operano per rimettere a posto il fondo oculare. Durante il viaggio verso l'ospedale non ho fatto altro che vomitare, forse per i calci e i pugni in faccia. Avevo le vertigini e non riuscivo a tenere gli occhi aperti. In ospedale mi addormentavo ogni dieci minuti, ero in uno stato di dormiveglia per i colpi presi. Ora mi sento un po' meglio rispetto al giorno dell'aggressione, ma sono ancora pieno di lividi e ho le vertigini».

MINUTI INTERMINABILI

Poi Alessio, ancora sotto choc per il trauma vissuto, ripercorre quei 2-3 minuti interminabili: «Stavo aspettando mia madre che mi doveva dare il cambio dopo il turno di notte, quando all'improvviso l'ho sentita urlare. Sono uscito e ho visto uno dei ragazzi, che potrebbero essere dell'Est, che stava urinando sulla nostra vetrina. A quel punto ho pronunciato solo cinque parole Non potete stare qui, andatevene' ed è partito il pestaggio. Non ho avuto neanche il tempo di avere paura. Vedevo tutto nero per le botte, non riuscivo più ad aprire gli occhi. Ma ero cosciente, ricordo le urla di mia madre. Il dolore, la paura e la rabbia sono arrivati dopo, quando è finito tutto».
Sui responsabili del pestaggio, il portiere 31enne ha spiegato: «Non li avevo mai visti, penso fossero di passaggio. Ci ho scambiato solo poche parole ma mi sembra avessero un accento dei paesi dell'Est Europa. Hanno avuto una reazione inspiegabile solo perché avevo chiesto loro di andare via. In 19 anni che la mia famiglia gestisce l'Hotel Autostrada una violenza del genere non l'avevamo mai vista. Mia madre è riuscita a prendere la targa dell'auto sulla quale sono fuggiti gli aggressori. Spero che quello che è successo a me non capiti più a nessuno».

LA FAMIGLIA WANG

La famiglia Wang, di origine cinese, vive a Marghera dal 2004, anno in cui hanno acquistato l'albergo. I due figli, Alessio (il portiere aggredito) e Lisa, 29 anni, sono nati in Italia. Il 31enne ha studiato Lingue all'Università Ca' Foscari mentre la ragazza si è diplomata all'alberghiero all'Istituto Berna. L'Hotel Autostrada è una struttura di 32 stanze che lavora con i trasfertisti, un ambiente familiare in cui nulla del genere è mai accaduto.

LE INDAGINI

Sul caso stanno indagando gli uomini della polizia. E' terminata l'acquisizione di tutte le immagini delle telecamere pubbliche e la polizia scientifica sta procedendo all'identikit dell'aggressore. Il cerchio si stringe.

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Ultimo aggiornamento: 19:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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