Pipì sulla porta dell'hotel, portiere massacrato di botte. Il racconto della mamma: «Ho urlato ma hanno picchiato anche me»

Giovedì 30 Marzo 2023 di Emiliana Costa
Pipì sulla porta dell'hotel, portiere d'hotel massacrato di botte. Il racconto della mamma: «Ho urlato ma hanno picchiato anche me»

MESTRE - «Ho visto tre ragazzi che stavano massacrando di botte mio figlio Alessio, calci in faccia e sul corpo. Ho iniziato a urlare per chiedere aiuto, cercando in qualche modo di proteggerlo ma hanno picchiato anche me».
A parlare ancora sotto choc è mamma Ji Huifen, 52enne di origine cinese, da 19 anni una delle titolari dell’hotel Autostrada in via Trieste 1 a Marghera. Vittima del pestaggio è il figlio Alessio Wang, 31 anni, che in albergo svolge la mansione di portiere di notte. Ed è proprio fuori alla struttura ricettiva che ieri mattina, intorno alle 5.30, è scattata l’aggressione nata da un futile motivo.

Alessio ha sgridato uno dei tre giovani perché stava facendo la pipì di fronte all’ingresso dell’hotel. Da lì la furia: i tre ragazzi senza proferire parola, forse in preda ai fumi dell’alcol, hanno iniziato a colpire a calci e pugni il 31enne, lasciandolo al suolo insanguinato e pieno di lividi. E’ stata mamma Ji Huifen, che nonostante la paura, è riuscita a mantenere la lucidità e a chiamare i soccorsi. Alessio è stato ricoverato all’Ospedale dell’Angelo dove rimarrà in osservazione per un importante trauma facciale. Con lui, la mamma ricoverata anche lei per contusioni al braccio e alla gamba. Ma già dimessa.

IL RACCONTO DELLA MAMMA

«Sono stata io la prima a vedere quei balordi che potrebbero essere dell’Est - spiega Ji Huifen -. Stavo dando il cambio a mio figlio che finiva il turno di notte. Uno di loro stava urinando fuori all’hotel e gli ho detto di smettere. Lui mi ha perfino chiesto ‘Perché?’. Poi ha tentato di entrare in albergo chiedendo da bere e mio figlio gli ha detto di andarsene. A quel punto, il ragazzo ha aggredito Alessio e dall’auto parcheggiata lì davanti sono usciti altri due complici che hanno riempito di botte mio figlio. Per fortuna, c’erano dei clienti che stavano facendo colazione usciti di corsa per aiutarci. Ma anche uno di loro è stato buttato a terra. Alla fine i tre sbandati sono fuggiti via su una vettura bianca».

COME STA ALESSIO

«Mio figlio non sta bene - Ji Huifen - per tutto il viaggio verso l’ospedale ha continuato a vomitare. Tuttora non riesce a parlare, ha già messo due flebo con antidolorifici, è pieno di lividi e contusioni. Senza contare l’aspetto psicologico, Alessio è un ragazzo timido, introverso. Lavora la notte e il giorno sta a casa, non è il tipo che va in giro. Lo choc durerà a lungo. Non so quando sarà dimesso dall’ospedale, io rimarrò qui al suo fianco anche se sono stata già dimessa».

LA FAMIGLIA WANG

Ji Huifen e il marito Jianmin vivono a Marghera dal 2004, anno in cui hanno acquistato l’hotel. I due figli, Alessio e Lisa, 29 anni, sono nati in Italia. Il portiere 31enne ha studiato Lingue all’Università Ca’ Foscari mentre la ragazza si è diplomata all’alberghiero all’Istituto Berna. «In 19 anni che viviamo qui a Marghera - continua la mamma - non abbiamo mai assistito a un episodio del genere. Abbiamo avuto davvero tanta paura. Il nostro non è un hotel a 5 stelle, è una struttura di 32 stanze che lavora con i trasfertisti, che si alzano alle 5 del mattino per andare a lavorare. Un ambiente familiare in cui mai avremmo potuto pensare potesse accadere qualcosa del genere. Un incubo». Sul caso sta indagando la polizia, al vaglio le immagini di videosorveglianza. «Spero solo - conclude Ji Huifen - che mio figlio si riprenda presto, è l’unica cosa che conta».

Ultimo aggiornamento: 31 Marzo, 10:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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