Follia a Marghera. Aggredito vicino al portone di casa: 20enne viene fatto "spogliare" e derubato di 300 euro. «Temuto il peggio»

Domenica 26 Febbraio 2023 di Monica Andolfatto
Follia a Marghera. Aggredito vicino al portone di casa: 20enne viene fatto "spogliare" e derubato di 300 euro. «Temuto il peggio»

MARGHERA - Stava rientrando a casa a piedi. Ancora pochi passi e avrebbe aperto il portone d'ingresso del palazzo in cui risiede. Ad alterare in maniera brutale il finale di una serata che doveva essere come tante, è stato l'incontro con uno sconosciuto che lo ha minacciato e rapinato.
Tutto avviene poco prima delle due di notte a Marghera: fra giovedì e venerdì. Protagonista del tutto involontario di questo ennesimo episodio di cronaca nera è un ventenne del posto. I poliziotti che per primi lo soccorreranno, lo troveranno in stato di choc, spaventato e molto provato.
Quel nordafricano che si trasformerà nel suo aguzzino, lo incrocia per caso.

Nell'immediato è un incontro di sguardi, come si fa con chi ti trovi davanti, per un attimo, prima di proseguire ognuno per la propria strada. Poi, però, avviene quello che non ti aspetti: l'altro torna indietro e ti chiede se vuoi della "roba". Il ragazzo rifiuta: lui "roba" non ne ha mai presa, né acquistata, né usata. Lo scambio di battute sembra finire lì. Ma non è così.

LA MINACCIA

All'improvviso lo straniero si fa aggressivo e con la mano in tasca più o meno gli dice «ho un coltello, non costringermi a usarlo. Dammi tutti i soldi che hai». Il ventenne ha qualche spicciolo: dal portafoglio spunta il bancomat. Ed ecco che il malvivente gli ordina di fare un prelievo. Siamo nei pressi di via del Lavoratore, vicino c'è uno sportello di Poste italiane. È qui che il giovane viene costretto a procedere al ritiro delle banconote per un importo pari a trecento euro. L'incubo sembra non finire mai. Addirittura teme il peggio quando, viene obbligato a togliersi e consegnare persino il giubbotto di marca. Per fortuna il magrebino si ferma qui, molla la presa e scappa in direzione del parco Emmer, dileguandosi. Al ragazzo non resta che chiamare aiuto: il cellulare lo aveva nella tasca dei pantaloni e telefona al 113. Viene raggiunto da una Volante. Agli agenti racconta ciò che gli è capitato fornendo una descrizione sommaria del delinquente: sui trent'anni, longilineo con un giubbetto nero con inserti rossi, capelli ricci.

LE INDAGINI

Le ricerche che scattano subito nei dintorni non portano a nulla. Il ventenne viene accompagnato nella sua abitazione: come detto è visibilmente scosso. Dichiara che la lama non l'ha mai vista, che il tipo non l'ha mai estratta, ma era sicuro che ce l'aveva. Sul fronte delle indagini, qualche indizio utile potrà di sicuro arrivare dalla visione delle immagini registrate dal sistema video dello sportello postale, sperando che l'obiettivo della telecamera abbia ripreso il volto anche del criminale, il quale tuttavia si è guardato bene da alzare il viso durante le operazioni di prelievo. Con ogni probabilità si tratta di uno dei tanti spacciatori che infestano la città e contro i quali, venerdì sera quasi cinquemila persone hanno sfilato per le vie di Mestre per dire basta a degrado e paura.

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