Marco Zennaro, trattativa economica per liberare l'imprenditore veneziano. Brugnaro ci mette 50mila euro

Venerdì 25 Febbraio 2022 di Angela Pederiva
Marco Zennaro e Luigi Brugnaro
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VENEZIA - Per riportare a casa Marco Zennaro, ancora privato della libertà in Sudan, servono almeno 200.000 euro. Si spiega così la delibera approvata martedì sera dalla giunta comunale di Venezia. Come recita l'atto dell'organo di governo lagunare Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia, ha infatti devoluto alla sottoscrizione, promossa da Unioncamere Veneto, 50.000 euro tratti dal fondo vincolato su cui i suoi emolumenti pubblici vengono accantonati per essere destinati a finalità sociali.


IL CONTO

Al sindaco di Venezia spetta un'indennità lorda annua di circa 85.000 euro, ma fin dalla sua prima elezione Brugnaro ha deciso di rinunciare a quel compenso.

Non a caso fra il 2015 e il 2020 sono stati congelati sul conto municipale 433.000 euro, poi distribuiti a 149 associazioni per l'acquisto di beni e attrezzature o per le attività di solidarietà. È a quel deposito che la giunta comunale, su proposta dello stesso fucsia, ha disposto di attingere, nel momento in cui ha deciso di contribuire a favorire il rientro del proprio concittadino Zennaro. L'imprenditore è ostaggio in Sudan dall'aprile dello scorso anno, in quanto chiamato in causa per frode da due società locali, che gli contestano di aver consegnato dei trasformatori difettati.

LO STALLO

La vicenda si trova in una fase di stallo. Dopo una lunga serie di rinvii, nei primi tre procedimenti a cui è stato sottoposto Zennaro è sempre stato assolto: tre giudici diversi hanno riconosciuto l'assenza della truffa e la bontà dei macchinari venduti dall'azienda ZennaroTrafo alla ditta Gallabi. Il quarto è una causa civile ed è stato mandato in appello, dopo il ricorso della ditta acquirente, coimputata con il 47enne. Ma accanto al piano processuale, c'è l'ambito extragiudiziario, con i tentativi di accordo in corso fra i legali delle parti.
Abdallah Esa Yousif Ahamed, il miliziano che è zio del generale Mohamed Hamdan Dagalo detto Hemeti e che accusa l'imprenditore del presunto raggiro, propone il pagamento di una somma forfettaria a saldo e stralcio, con rinuncia all'intera fornitura dei macchinari. Da parte sua il veneziano vuole essere certo che, con l'accreditamento della somma concordata, venga garantito il suo rimpatrio in Italia.


LA COLLETTA

È in questo frangente che si inserisce la raccolta di fondi organizzata dal sistema camerale, il cui presidente Mario Pozza aveva lanciato diversi appelli alle istituzioni, affinché si adoperassero per una concreta risoluzione del problema. D'intesa con lAmbasciata italiana a Khartum, a sua volta in collegamento con lUnità di crisi del ministero degli Esteri, l'iniziativa si è posta l'obiettivo di trovare i 200.000 euro necessari come titolo di garanzia per consentire il rientro di Zennaro. Da quanto risulta, l'operazione stentava però a decollare, per questo il sindaco Brugnaro ha voluto scendere in campo direttamente, proponendo ai suoi assessori di votare la delibera che autorizza il prelievo di 50.000 euro dal fondo di solidarietà su cui confluisce mensilmente la sua indennità di funzione. «Tutta la città fanno sapere da Ca' Farsetti in questi mesi si è mobilitata con manifestazioni e attività di sensibilizzazione per riuscire a riconsegnare Marco ai suoi cari. È ora però di passare dalle parole ai fatti e Brugnaro ha subito deciso di mettere personalmente del suo per arrivare a questo risultato. Un impulso decisivo a questo percorso per sostenere l'iniziativa promossa da Unioncamere Veneto». Grazie anche al contributo del primo cittadino, sarebbe in procinto di essere raggiunto il traguardo prefissato dalla trattativa avviata in Sudan.

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Ultimo aggiornamento: 26 Febbraio, 12:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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