Manifestazioni no-pass, il prefetto prepara la lista delle zone vietate

Venerdì 12 Novembre 2021 di Michele Fullin
Il prefetto di Venezia Vittorio Zappalorto

VENEZIA - Detto fatto. Il Governo ha demandato alle Prefetture di individuare “specifiche aree urbane sensibili, di particolare interesse per l’ordinato svolgimento della vita della comunità, che potranno essere oggetto di temporanea interdizione allo svolgimento di manifestazioni pubbliche per la durata dello stato di emergenza, in ragione dell’attuale situazione pandemica” e la Prefettura ha subito convocato il Comitato per l’Ordine pubblico e la sicurezza (Cosp). Sarebbe stato molto più semplice prevedere le zone dove potrà essere consentito lo svolgimento di manifestazione no - vax e no - pass, che con ostinazione stanno andando avanti da mesi in molte città italiane. Ma è necessario seguire le indicazioni e quindi stabilire tutti i luoghi in cui non sarà consentito manifestare.
 

LA CONVOCAZIONE
La direttiva del ministro dell’Interno è chiara e prevede lo stop alle manifestazioni e agli assembramenti in zone “sensibili” perché frequentate dalla popolazione, dai pendolari e dai visitatori. Il Comitato, convocato ieri pomeriggio dal prefetto Vittorio Zappalorto, ha ovviamente recepito l’indicazione del Viminale, per il quale “stanno determinando elevate criticità sul piano dell’ordine e della sicurezza pubblica, nonché sul libero esercizio di altri diritti, pure garantiti, quali, in particolare quelli attinenti allo svolgimento delle attività lavorative ed alla mobilità dei cittadini, con effetti, peraltro, particolarmente negativi nell’attuale fase di graduale ripresa delle attività sociali ed economiche”.
In sostanza, non più cortei, ma solo manifestazioni statiche in determinate zone della città, che sono state definite strada per strada, calle per calle e campo per campo durante la riunione - fiume di ieri. Dopo gli aspetti istituzionali, i tecnici hanno continuato a lavorare fino a tarda serata per elaborare l’elenco, i cui contenuti dovrebbero essere resi noti nel corso della giornata odierna o, al più tardi, domani mattina.
 

ZONE INTERDETTE
L’indirizzo è che i luoghi in cui manifestare siano lontani da sedi istituzionali o anche da concentrazioni di attività commerciali. Sicuramente sono vietate alle manifestazioni piazza San Marco, il Canal Grande, Rialto e San Giorgio, che sono state gia definite “off limits” da una circolare del 2009 firmata dall’allora ministro Roberto Maroni (che fu poi quello che la nominò nel 2010 prefetto di Venezia).
In base alla direttiva Lamorgese, bisognerà tener conto anche delle iniziative di Natale e della salvaguardia delle zone dello shopping e quindi certamente saranno vietate in terraferma sia piazza Ferretto a Mestre che piazza del Mercato a Marghera. Potrebbe essere invece che venga concesso il parco di San Giuliano (una sua parte, data l’estensione del luogo e l’esiguità della partecipazione finora riscontrata - salvo pochi casi - a tali manifestazioni di dissenso).
 

ZONE (FORSE) CONSENTITE
Potrebbe essere, ma il condizionale è d’obbligo, che vengano “confermate” alcune zone già teatro di manifestazioni che sono state gestite in relativa sicurezza. È il caso delle Zattere per manifestazioni statiche. In questo caso, i problemi per l’ordine pubblico sono sempre sorti solo quando il concentramento si trasformava in corteo. Ma potrebbe anche essere il caso di campo San Geremia, che ha ospitato le proteste no-vax e no-pass in passato, che si sono svolte senza particolari problemi di gestione
In precedenza sono state analizzate due richieste di manifestazioni sindacali, di Cgil e dei sindacati di Actv.

Il Cosp ha dato indicazioni e prescrizioni, poiché si è ritenuto che non sussistano criticità particolari.

Ultimo aggiornamento: 17:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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