Da New York a Pisa, offerte per avere le mani di Quinn rimosse da Ca' Sagredo

Sabato 21 Aprile 2018 di Giorgia Pradolin
Lorenzo Quinn davanti alle sue "mani"
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VENEZIA Se Venezia non le vorrà più se le prenderà il Peggy Guggenheim Museum di New York o il Comune di Pisa.
Ci sono già dei candidati per accaparrarsi Le mani di Quinn che in Canal Grande hanno le ore contate.
La Soprintendenza non ha concesso ulteriori proroghe per l'opera d'arte: il 30 aprile dovranno essere smantellate dall'Hotel Ca' Sagredo. Il motivo è semplice: lasciarle significherebbe creare un pericoloso precedente, impattante, se pur artistico, nell'arteria acquea più trafficata e tutelata di Venezia.
L'opera piace non solo ai turisti ma anche ai veneziani, oltre il 70% degli utenti che hanno partecipato al sondaggio sul sito de Il Gazzettino vogliono che rimanga al suo posto. La scultura era arrivata ad aprile scorso, con un evento collaterale della Biennale d'Arte che aveva ottenuto il patrocinio del Comune, ma ora dovrà sloggiare entro 10 giorni. Troppo impattante per restare sul Canal Grande. Diversamente era accaduto con la statua de Il ragazzo con la rana della Fondazione Pinault che in punta della Dogana è rimasta, nonostante le polemiche, per circa quattro anni, da giugno 2009 a maggio 2013. Le mani di Quinn hanno ottenuto un grande successo a Venezia, eppure inizialmente erano state bocciate dalla Biennale D'Arte e dalla Soprintendenza che non la volevano né dal punto di vista artistico né tecnico.  
Le mani nascono con l'intento, simbolico, di «Proteggere il palazzo - spiega Lorenzo Quinn - e in generale i nostri beni culturali, in una città importante come Venezia e a rischio per i cambiamenti climatici». Lo scultore vive a Barcellona ma ha radici in laguna, figlio dell'attore Anthony Queen e di madre veneziana. E qui vorrebbe che la sua creatura rimanesse. 

 

Ultimo aggiornamento: 16:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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