Venezia, mancano i giudici al Riesame: il presidente della Corte d'appello "tappa" il buco e va in udienza

Mercoledì 13 Luglio 2022 di Roberta Brunetti
Venezia, mancano i giudici al Riesame il presidente della Corte d'appello "tappa" il buco e va in udienza

VENEZIA - Il presidente della Corte d'appello che va a fare l'applicato per garantire il funzionamento del Tribunale del riesame, rimasto senza giudici.

Una sorta di sostituzione, l'applicazione, che di solito viene affidata ai magistrati più giovani, non certo a chi è arrivato ai vertici della carriera. E invece... Succederà proprio questo oggi a Venezia, sede gravata da una drammatica carenza d'organico. Il Tribunale del riesame, in questo momento, è nel pieno dell'emergenza. Dal 1° luglio, dopo il trasferimento di un collega, i giudici sono rimasti solo in tre. Troppo pochi per garantire un normale calendario di udienze. Così, per le prossime quattro in programma a luglio, si sono resi disponibili altrettanti giudici di Corte d'appello. Per quella di oggi il presidente in persona, Carlo Citterio. Fatto più unico che raro, tanto che la notizia ha fatto il giro degli uffici giudiziari.

Mancano i giudici al Riesame, il presidente della Corte d'appello va in udienza

«In pratica il presidente si è autoapplicato - spiega il presidente del Tribunale, Salvatore Laganà - Un provvedimento che mostra la grande disponibilità del presidente Citterio che ha ritenuto di applicare se stesso e altri tre colleghi della Corte d'appello. Non posso che ringraziarlo per questo. In 42 anni di magistratura è un fatto inedito». L'interessato precisa che il suo gesto è anche una «sollecitazione a contribuire». «Dovrebbe essere un segnale concreto dell'esigenza di solidarietà tra tutti gli uffici del distretto. La funzione del riesame, tra l'altro, è distrettuale» annota Citterio. Solidarietà indispensabile per arrivare a fine novembre, quando al riesame sono attesi tre giudici di nuova nomina, che riporteranno un po' di normalità nell'organizzazione dell'ufficio. Da settembre a fine novembre, poi, sono stati applicati giudici dai Tribunali di primo grado di Treviso, Padova, Vicenza e Verona. Restava il problema di luglio, prima della pausa estiva. Mese evidentemente più difficile da coprire, forse per il clima già vacanziero. Ed ecco l'impegno-esempio dei giudici della Corte d'appello, presidente in testa.

Un caso che ripropone la drammatica carenza di giudici sofferta dal Tribunale di Venezia. «Problema grave, abbiamo sempre 15 giudici in meno - calcola Laganà - siamo 50, quindi un 30% in meno. Non è uno scherzo». Insieme al riesame, l'altro ufficio in grave affanno è quello del giudice per le indagini preliminari. Ma anche monocratico e collegio patiscono buchi d'organico. E se per il riesame i tre nuovi magistrati in arrivo a novembre dovrebbero garantire una normalizzazione, per il gip l'attesa potrebbe essere ben più lunga. Carenze che stanno mettendo in sofferenza il funzionamento stessa della macchina della giustizia. Ormai sono garantite le urgenze, legate agli arresti in flagranza, e poco altro. Indagini più complesse, che richiedono l'intervento del gip per eventuali ordinanze di custodia, rischiano di restare bloccate. Una sorta di imbuto per la stessa attività della Procura. In aula, poi, i processi si trascinano di rinvio in rinvio.

Sullo sfondo c'è la scarsa attrattiva degli uffici giudiziari lagunari, legata anche alla particolarità di Venezia. «È una città scomoda - ammette Citterio - questo contribuisce a rendere la sede un po' meno appetibile. Peccato, perché un'esperienza in una sede distrettuale come Venezia, che tratta reati particolari, arricchisce. E i nostri uffici sono all'avanguardia nella speranza».

Ultimo aggiornamento: 14 Luglio, 10:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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