AZZANO - È morta dopo 19 giorni dal matrimonio e a pochi giorni dal suo 43. compleanno, che avrebbe dovuto festeggiare l’11 luglio. Barbara Romeo si è spenta al Cro di Aviano, vinta dal brutto male che le era stato diagnosticato soltanto a febbraio. Madre di un ragazzino di 11 anni, Barbara, che lavorava da oltre vent’anni all’Electrolux di Pordenone, come collaudatrice del lavaggio, ha combattuto fino all’ultimo contro una malattia che le aveva minato il corpo, ma non lo spirito. «Non ha mai perso il sorriso - dicono i fratelli tra le lacrime - nemmeno quando ha capito che non c’era più nulla da fare. Che quel tumore ai polmoni avrebbe avuto la meglio».
LA CURA SPERIMENTALE
La donna era stata ricoverata al Cro di Aviano mercoledì scorso. Sperava in una cura sperimentale che non è andata a buon fine. E in poche ore le sue condizioni sono precipitate: ieri, giovedì 8 luglio, alle 12.17 il suo cuore ha smesso di battere. In tutti questi mesi le è stata accanto la famiglia, il figlio Lorenzo di 11 anni che adorava, il marito Maicol Burola sposato solo il 19 giugno scorso, la sorella Erika e il fratello Andrea, oltre ai genitori, mamma Letteria e papà Salvatore, ora distrutti dal dolore.
UN TRISTE DESTINO
Non ha avuto una vita facile Barbara, lavoro, fatica e poi il dolore per la perdita del primo marito, papà di Lorenzo, oltre 7 anni fa, e poi del suocero, sempre a causa di un tumore.
IL RICORDO DEL MARITO
«Oggi il mio cuore è pesante. Ho perso la mia migliore amica, moglie. Questo è un momento davvero difficile... Un grosso abbraccio amore mio. Sono sicuro che dall’alto ci proteggerai. Riposa in pace angelo mio, non mi dimenticherò mai di te», ha detto il marito Maicol, in un commuovente addio.
Il dramma è iniziato a febbraio dopo un intervento e una Tac. La diagnosi è arrivata subito: sarcoma polmonare. Ma lei, dopo un iniziale smarrimento, aveva detto ai familiari: “Mi sottoporrò a tutte le terapie”. Tutta l’energia che aveva in corpo e nell’anima non è stata mai sprecata in rabbia e disperazione, l’ha convogliata tutta nella lotta contro il nemico. Sicchè si è sottoposta a tre cicli di terapie, uno di radioterapia e nutriva speranza in una cura sperimentale. Sul suo profilo Facebook aveva tenuto aggiornati i suoi amici sull’evoluzione della malattia postando selfie sorridenti durante le chemio. Era una donna piena di vita e di entusiasmo. «Un uragano di idee e di forza», così la descrivono le amiche e le colleghe della Electrolux, nei messaggi su Facebook. Il funerale si terrà domani pomeriggio nella chiesa di San Pietro apostolo