DOLO - Oggi l’addio a Salvatore Livorno.
Pochi anni dopo il trasferimento a Dolo. «All’inizio avevamo trovato casa a Padova per essere vicini al lavoro, ma Salvatore aveva avuto modo di conoscere la Riviera frequentando un collega sindacalista e, da subito, era stato conquistato dalla tranquillità di Dolo - prosegue Barbara Livorno -. Così, nel 2009 ci siamo trasferiti. Si sentiva a tutti gli effetti un cittadino della Riviera “adottivo”». Poi, nell’estate scorsa, la malattia fulminante che non gli ha lasciato scampo. «La malattia si è manifestata a fine agosto ed è stata aggressiva e veloce. Nonostante le cure immediate, un’infezione di origine batterica dovuta alle difese immunitarie debilitate è stata fatale. Se resterò a Dolo? Ho troppi ricordi e un senso di sofferenza ogni volta che entro in casa» confida la moglie. Dopo la cerimonia, come richiesto dal defunto, il corpo sarà cremato e tumulato nel paese d’origine.