I malati di tumore morti nella propria casa sono aumentati del 37%. «Nessuna correlazione con il Covid»

Sabato 14 Agosto 2021 di Alvise Sperandio
I malati di tumore morti nella propria casa sono aumentati del 37%. «Nessuna correlazione con il Covid»
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VENEZIA Lo scorso anno, nel tempo segnato dal covid, i pazienti deceduti per tumore, assistiti a casa con le cure palliative, sono cresciuti del 37% rispetto all'anno precedente. Infatti, erano stati 464 nel 2019 e sono saliti a 638 (+174) nel 2020. L'aumento è dovuto a due motivi: la pandemia ha reso le strutture cliniche meno accessibili e i medici di medicina generale hanno chiesto di seguire più persone a domicilio.

Ma non c'è correlazione tra la malattia oncologica e il covid, nel senso che chi soffre di cancro non si infetta di più degli altri, dice il direttore delle cure palliative, il dottor Giampaolo Poles che ha creato e sviluppato un servizio di assistenza a casa che è un fiore all'occhiello dell'Ulss 3.

Si tratta di un sistema di presa in carico di malati gravi, ma non necessariamente di cosiddetta terminalità spinta spiega Poles, con a fianco il direttore sanitario dell'azienda Giovanni Carretta E' una realtà che si articola in hospice, nuclei operativi per ciascun distretto e coordinamento centrale, e che si occupa di criticità importanti, in primis i malati oncologici. Gli assistiti sono circa 1.200 all'anno, dato stabile nell'ultimo triennio: molti muoiono, altrettanti entrano nel novero. I decessi in un anno sono un migliaio di cui circa un terzo, 300-350, in hospice, gli altri due terzi a casa. Il covid è stato per tutti noi un banco di prova decisivo continua Poles Abbiamo implementato tante attività a domicilio, con medici, infermieri, psicologi. Il nostro servizio segue persone vicine alla morte e abbiamo l'obiettivo di seguirne a domicilio quante più possibili.

Dobbiamo guardare un attimo i numeri, ma l'andamento del primo semestre di questo 2021 conferma il trend dello scorso anno, anzi forse siamo anche un pochino sopra. Le giornate di cura erogate a casa nel 2020 sono state circa 29 mila, 3 mila in più rispetto ai 12 mesi precedenti. Purtroppo ci sono stati tanti decessi in solitudine di ricoverati che non è stato possibile seguire a casa, non potendo i parenti accedere alle visite a causa della pandemia rileva Poles Abbiamo fatto tutto il possibile con i mezzi tecnologici a disposizione, sperimentando modalità d'interfaccia diversi, ma è indubbio che il fatto di non poter contare sulla presenza di un proprio caro, in un momento così, ha il suo peso e lo ha avuto anche per noi medici e sanitari. La pandemia apre a nuove riflessioni per il futuro e alla sfida di accrescere sempre di più l'integrazione tra le strutture sanitarie e il territorio.

PIÙ CONTAGI, MENO RICOVERI

Nel frattempo, la campagna vaccinale va avanti. La giornata di ieri ha segnato due novità: il via all'anticipazione del richiamo a 21 giorni per Pfizer o 28 per Moderna, decisa dalla Regione, assegnato in automatico per chi fa adesso la prima dose, ma possibile anche per chi ha già il suo appuntamento per il richiamo e volesse farlo prima; nonché il via all'accesso libero, senza prenotazione, al vaccino per i ragazzi dai 12 ai 25 anni. L'azienda sanitaria valuta che, secondo un dato parziale, sono una sessantina le persone che ieri si sono presentate al PalaExpo in più rispetto a quelle prenotate; e a queste se ne aggiungono un'altra decina a Venezia e probabilmente un'altra ventina negli altri punti vaccinali. Carretta annuncia che oggi e domani, seppure sia domenica e sia ferragosto, e dunque doppiamente festivo, proprio il PalaExpo resta aperto e operativo dalle ore 8 alle 18. L'anticipazione del richiamo, in particolare, persegue un duplice scopo: da un lato aumentare la base dei vaccinati che hanno concluso il ciclo in vista della ripresa delle scuole e dell'autunno; dall'altro di restringere il periodo del Green pass provvisorio che viene rilasciato a chi ha fatto la prima dose dal 15° giorno successivo all'inoculazione ed è valido appunto fino al richiamo, che fino a ieri veniva effettuato a 35 giorni, cioè cinque settimane. Intanto, il bollettino quotidiano di Azienda Zero, della Regione, registra una certa ripresa dei contagi, saliti di nuovo a tre cifre, ma una riduzione dei ricoverati in provincia: 127, i nuovi positivi di giornata, mentre gli attualmente positivi sono ritornati sopra quota 1.900, a 1.922. Per fortuna non ci sono stati decessi, il cui totale da inizio pandemia rimane così stabile a 2.036. I ricoveri, invece, sono scesi di due unità rispetto all'altro ieri, 34 in totale: se ne contano 10 a Mestre, 5 a Venezia, 12 a Dolo e 7 a San Donà, con tre terapie intensive.

Ultimo aggiornamento: 09:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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