«Mala del Tronchetto, è vera mafia»: chiusa l'inchiesta con 78 indagati. Depositati gli atti

Giovedì 2 Giugno 2022 di Gianluca Amadori
Il blitz dei carabinieri del Ros nel dicembre 2021 al Tronchetto di Venezia
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MESTRE - È chiusa l'inchiesta sulla nuova mala del Tronchetto.

A distanza di sei mesi dall'esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare a carico di 39 indagati, il sostituto procuratore Giovanni Zorzi ha provveduto al deposito degli atti, la procedura che normalmente precede una richiesta di rinvio a giudizio. La Procura di Venezia insiste nel contestare ai principali indagati l'accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso (articolo 416 bis del codice penale) nonostante il gip prima e il tribunale del riesame poi abbiano ritenuto che si tratti di un'associazione per delinquere semplice (articolo 416). Sulla questione non si è potuta pronunciare la Cassazione in quanto il ricorso è stato presentato dalla pubblica accusa fuori termine, quando la cancelleria era già chiusa.


78 INDAGATI
Nell'atto di chiusura delle indagini preliminari figurano i nomi di 78 indagati, per un totale di 141 capi d'imputazione. Il reato associativo viene contestato a 13 persone, di cui 4 sono indicate come promotori e organizzatori: il capo Gilberto Boatto; Paolo Pattarello referente per droga e rapine; Loris Trabujo referente dell'operazione di penetrazione del gruppo criminale nel tessuto economico (e presunto autore di rapine) e Gino Causin, responsabile del reperimento di collaboratori e fiancheggiatori. Gli altri presunti componenti dell'associazione vengono indicati in Antonio Pandolfo, con ruolo direttivo e organizzativo; Cristian Michielon, Marco Padovani, Anna Pegoraro, Roberto Sorato, Antonio Guerrieri, Alessandro Duse, Denis Trabujo ed Enrico Marin come semplici partecipi.


CONCORSO ESTERNO
Ad altri 31 indagati viene contestato un concorso esterno nell'ipotizzata associazione mafiosa: tra questi figura anche l'avvocatessa padovana Evita Della Riccia che, secondo l'accusa, avrebbe agevolato le attività illecite di Boatto e Pattarello. Di concorso esterno sono imputate anche la compagna e la figlia di Loris Trabujo, Sara Battagliarin e Pamela Trabujo. Quest'ultima accusata anche di essersi intestata fittiziamente i beni del padre per evitare eventuali sequestri e confische.
Sotto accusa sono finiti numerosi gli episodi di estorsione con modalità mafiosa ai danni di operatori del Tronchetto, tra i quali figura Otello Novello, uno dei principali gestori del servizio di trasporto turistico acqueo.
Tra le rapine che la Procura vuole portare a processo ce ne sono alcune clamorose, come quelle avvenute ai danni di un taxista al Tronchetto (derubato di una valigia piena di contanti, appena incassati dalla vendita della licenza) e al checkpoint di Avm a Marghera. Trabujo e Boatto sono accusati anche di una rapina avvenuta a Silea, nel maggio del 2021, ai danni di Matteo Gobbo.
Ora i difensori avranno 20 giorni per presentare memorie o chiedere l'interrogatorio per i loro assistiti. Poi spetterà alla Procura decidere se vi sono elementi per chiedere il processo per tutti. Boatto, assistito dall'avvocato Giorgio Pietramala, ha già annunciato che non chiederà alcun rito alternativo per difendersi a dibattimento.

 

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