VENEZIA - Magliette con i simboli di Venezia accompagnati da scritte in dialetto con frasi non proprio educate: il caso è stato sollevato da Cristina Giussani, presidente di Confesercenti Metropolitana.
«Direi che con la vendita di questi prodotti, tra l'altro proposti da un marchio italiano, siamo davvero arrivati all'assurdo - dice Giussani, titolare da trent'anni della libreria Mare di carta -. Siamo sommersi da addii ai celibati e nubilati, tuffi in canale che diventano virali e ora anche vetrine in luoghi di forte passaggio che non sono altro che un inno di volgarità e goliardia».
Per Confesercenti, Venezia è un merletto prezioso, non un pezzo di stoffa qualsiasi «e va tutelato in ogni modo possibile». La commerciante sottolinea che Confesercenti punta da anni a elevare il livello dell'offerta commerciale e culturale della città «con proposte e progetti concreti, rendendosi sempre disponibile come interlocutore sui temi del decoro, dei flussi turistici, dell'offerta culturale-commerciale: a fronte di un nostro impegno costante - conclude - non possiamo che essere amareggiati di fronte all'ennesima ferita inferta alla città».