Maestra no vax guarisce dal Covid e si ricrede: «Virus terribile, ho avuto paura di morire»

Martedì 5 Ottobre 2021 di Alvise Sperandio
Sabrina Pattarello
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MESTRE/TREVISO - Salvata, dimessa e pure ricreduta (almeno in parte). Sabrina Pattarello, la 45enne maestra no vax che insegnava a Treviso finita in rianimazione dopo aver contratto il covid e che tanto ha fatto discutere nei giorni scorsi, è uscita ieri dall'ospedale e ha fatto ritorno nella sua abitazione di Marghera. Chi l'ha vista e le ha parlato, racconta della sua conversione anche se non del tutto convinta: da acerrima nemica del vaccino, avrebbe fatto sapere di essere sulla via del pentimento vedendo con favorevole alla profilassi anti covid. Evidentemente la malattia, che l'ha portata fin quasi in punto di morte, le ha fatto cambiare idea, sulla sua pelle. Pattarello era nota come una "no vax" e "no mask" dichiarata e manifesta. E pensare che a Catene di Marghera, dove risiede,  riferiscono che l'anno scorso, lei girava senza indossare la mascherina: Il virus è tutta un'invenzione, sosteneva.

Ora ritiene di essere un'altra persona, pur avendo ancora un po' di confusione in testa ringraziando i medici che l'hanno salvata. «Ho capito che con il virus non si scherza, Ho capito tante cose. Non sono più la Sabrina di un mese fa. Sono un'altra persona».


IL BILANCIO
Intanto, l'Ulss 3 Serenissima fa il punto della copertura vaccinale proprio tra i ragazzi in età scolare, medie e superiori. Piuttosto bassa tra i dodicenni, dove raggiunge appena il 35,5% (uno su tre, in sostanza), si alza man mano che si sale nelle classi d'età: 59,2% per i tredicenni; 67,6% per i quattordicenni; 70,5% per i quindicenni; 73,2% per i sedicenni; 76,9% per i diciassettenni; 78,9% per i diciottenni; 82,1% per i diciannovenni. La media generale fa 68%, due su tre, un dato non altissimo. Dal prospetto si nota come i ragazzi più grandi compiano una scelta propria, autonoma, più di quelli delle medie che invece, con ogni probabilità, seguono le scelte dei genitori: i quarantenni sono al 79,9%, i cinquantenni all'83,2%.


IL MESSAGGIO
«Dai ragazzi dell'età delle superiori - spiega il direttore generale Edgardo Contato - giunge un messaggio forte e chiaro: hanno scelto di vaccinarsi, facendolo per sé e per le persone che incontrano, magari anche per i familiari anziani con cui convivono. E hanno scelto di farlo per la scuola, per dare il loro contributo alla continuità delle lezioni, perché quest'anno scolastico si svolga nel modo migliore possibile e non sia interrotto da positività, contagi, quarantene». Nelle superiori si stanno registrando meno contagi che alle medie. Peraltro, proprio le positività che si riscontrano in classe, hanno fatto aumentare la richiesta di tamponi. A Mirano, il Centro di medicina ha ampliato a sei giorni su sette l'apertura del covid point, inaugurata ieri con la sindaca Maria Rosa Pavanello, per far fronte a questo aumento quantificato, per i test antigenici rapidi, sul 50%. «Stiamo assumendo per far fronte alla domanda in crescita esponenziale, annuncia l'ad Vincenzo Papes, spiegando che in alcuni casi sono le aziende stesse a chiederci di portare il servizio negli stabilimenti produttivi. È fondamentale affiancare la ripresa consentendo alle aziende di non fermare le macchine e continuare a lavorare». Di pari passo è aumentata del 30% anche la richiesta di test sierologici anticorpi neutralizzanti. Sul fronte pandemico, il bollettino di Azienda Zero, della Regione, ha registrato ieri 37 nuovi contagiati in provincia e 1.583 attualmente positivi. Non ci sono stati decessi, il cui totale da inizio pandemia è fermo a 2.059. I ricoverati sono 57, con nove terapie intensive.

L'Ulss 3 ha tagliato il traguardo delle 900 mila dosi dal 27 dicembre dello scorso anno. Naturalmente sono comprese anche le prime terze dosi, circa 2 mila, che sono state distribuite dall'inizio della nuova fase di profilassi, per le categorie con priorità. Il totale per l'Ulss 4 del Veneto orientale segna quota 325.831.
 

Ultimo aggiornamento: 6 Ottobre, 10:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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