Maestra elementare licenziata, gli alunni della Manzoni in sciopero

Sabato 15 Febbraio 2020 di Gaia Bortolussi
Uno striscione in difesa delle maestre
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CAMPONOGARA - “Noi difendiamo le nostre maestre per sempre”. Queste le parole, accompagnate da un cuore, stampate sullo striscione apparso ieri mattina davanti alla scuola elementare Manzoni di Calcroci. Un messaggio indirizzato da genitori e piccoli studenti alle maestre, ben 8 su 9, della scuola, cosiddette “docenti magistrali”, che con una sentenza del Consiglio di Stato sono state escluse dalle graduatorie ad esaurimento. Per mesi si è parlato di precariato e licenziamenti; tante, così, le trasferte delle docenti della Manzoni alle manifestazioni nazionali e anche uno sciopero della fame per ottenere risposte dal mondo politico, sempre supportate dalla vicinanza dei genitori degli alunni che con loro hanno lottato vedendo messa a rischio la continuità didattica. Ma molte sentenze sui ricorsi fatti dai docenti sono imminenti o in alcuni casi già arrivate. È il caso di Gennj Mordini, di Cavarzere, che insegna matematica e scienze a Calcroci alla quale è stato notificato il licenziamento. Per lei in particolare indirizzata ieri la dimostrazione d’affetto e solidarietà da parte dei genitori e degli studenti. Una giornata di sciopero della scuola che ha visto anche la solidarietà da parte di molte colleghe, tanto che nella scuola nessuna classe ha fatto lezione. Gennj Mordini, di ruolo da 4 anni a Calcroci, 15 di insegnamento, con due figli piccoli, si è trovata così a dover fare i conti con un licenziamento ed ora ricopre il suo posto in classe con un contratto che da indeterminato è stato tramutato in determinato fino al 30 giugno e dopo non sa cosa sarà di lei, con anche l’incognita sul pagamento della disoccupazione: «Voglio ringraziare i genitori dei miei studenti e di quanti oggi hanno espresso la loro solidarietà – commenta la docente- È stata una dimostrazione molto importante per me, una motivazione per continuare. All’inizio ai bambini non avevo detto nulla di questa situazione per tutelarli, poi quando si è saputo mi sono trovata a doverli tranquillizzare perché sofferenti rispetto all’idea di cambiare maestra l’anno prossimo, una situazione che faticano a comprendere e io a spiegare. La continuità del rapporto è importante perché al centro della scuola ci devono sempre stare i bambini, che invece subiscono passivamente questa situazione. L’unica speranza – spiega - è che pur perdendo i 4 anni di ruolo, è prendere il ruolo dal concorso straordinario, dove sono al 102. posto, ma a quel punto non si sa se sarò ancora nella mia scuola». 
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