«Ecco perchè sono entrato in Save. Grandi Navi? Delrio sbaglia»

Sabato 24 Dicembre 2016 di Michele Fullin
«Ecco perchè sono entrato in Save. Grandi Navi? Delrio sbaglia»
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VENEZIA - L’acquisto del 21 per cento di Save da parte di Atlantia, gruppo Benetton, non è ancora stato digerito dalla società che gestisce lo scalo aeroportuale di Venezia. E il sindaco Luigi Brugnaro (in foto) arriva in aiuto del presidente Enrico Marchi, entrando in consiglio di amministrazione (a titolo gratuito), suscitando le ire e le critiche di M5S e Pd.
«Save è una delle più importanti aziende che abbiamo sul territorio - spiega Brugnaro - in questo momento abbiamo assistito ad un acquisto di quote “sospetto” che non ci piace, anche perché non è stato accompagnato da nessuna dichiarazione sul genere di investimento. Non so chi l’abbia comprato, ma mi pare che non l’abbia fatto in accordo con Save. Pensiamo - conclude - che Save sia una risorsa del territorio il gesto mio di entrare gratis nel cda è una dimostrazione forte di aiuto al presidente Marchi. Una dimostrazione forte - conclude - per dire che se qualcuno pensa di fare i conti senza Venezia si sbaglia di grosso».
Questo principio vale anche per il porto, dove da sempre Brugnaro lamenta l’intrusione di Debora Serracchiani (presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, ma anche vicesegretario nazionale del Pd) contro il progetto di terminal container offshore e lo sviluppo della crocieristica veneziana.
Ora che il ministro Graziano Delrio ha annunciato che non vedrebbe male un terminal a Porto Marghera per risolvere il problema del passaggio dei giganti del mare a Venezia, si è dato fuoco alle polveri.
«Quello che il ministro deve capire - attacca - è che quando dice di collaborare con la città, bisogna farlo realmente. Noi abbiamo presentato un progetto per far restare le navi alla Marittima, però ho sentito che le navi le vuole mandare a Marghera, ne prendo atto. Io sono profondamente convinto - prosegue - che a Marghera debbano restarci la manifattura e il porto commerciale. Lo abbiamo detto in tutte le salse e cercherò sempre il dialogo con il Governo, ma è una follia occupare luoghi deputati per mettere i container, consolidati con soldi dello Stato, con persone in bermuda che fanno i turisti. perché è chiaro che i container poi se ne andranno da qualche altra parte».
Brugnaro se la prende poi con il Pd, che secondo lui rema contro la città.
«Ci sono delle enclave, io le chiamo “bande” delle quali qualche rappresentante lo abbiamo in Consiglio comunale - dice - che a nome del Pd hanno presentato un piano dove le navi da crociera dovrebbero arrivare a porto Marghera. Mi spiace dirlo, ma se ci saranno conseguenze economiche ne risponderanno ai lavoratori. Questi qui sono teleguidati da un asse che arriva fino alla Serracchiani per cui Venezia in qualche modo “disturba” e agevolano il declassamento del nostro porto. Noi dovremmo invece collaborare con Trieste, e ora lo pensa anche il suo sindaco. Il pallino ce l’ha però la Serracchiani e mi sembra che stiano facendo un’operazione sul Nord adriatico non condivisibile».
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