Zaia: «Vaccino AstraZeneca, bloccato anche in Veneto il lotto del Piemonte. Già usate 21mila dosi» In arrivo gli anticorpi monoclonali

Lunedì 15 Marzo 2021 di Raffaella Ianuale
Luca Zaia in diretta oggi, 15 marzo, dalla sede della protezione civile di Marghera
2

Il presidente del Veneto Luca Zaia, oggi 15 marzo, per il consueto punto stampa dalla sede della protezione civile. Gli ultimi aggiornamenti sul fronte del Coronavirus nel primo giorno che vede il Veneto in zona rossa con tutti gli studenti, compresi quelli di asili e scuole elementari, tornati alla didattica a distanza. Il governatore annuncia che questa mattina anche in Veneto è stato bloccato il lotto Astrazeneca, su decisione della Procura di Biella dopo la morte di un insegnante. Il lotto comprendeva 41.300 dosi, ne sono state somministrate in Veneto 20.952, ne rimangono 20.348 ora bloccate. Tra le novità l'arrivo domani in Veneto di 245 dosi di anticorpi monoclonali per la cura del Coronavirus.

LEGGI ANCHE ---> IL BLOCCO di AstraZeneca in tutta Italia

Professore muore a Biella il giorno dopo il vaccino, Piemonte blocca lotto ABV5811

IL BOLLETTINO

E' un calo repentino, ma determinato come sempre dal ritardo nel caricamento dei dati nel weekend, quello registrato oggi in Veneto nei contagi Covid: solo 841 i nuovi positivi nelle ultime 24 ore, e 10 i decessi. Numeri che portano il dato complessivo degli infetti da inizio epidemia a 355.155, e quello delle vittime a 10.116. Non si arresta la crescita dei ricoveri ospedalieri: sono 1.412 i letti occupati nei normali reparti medici, mentre salgono a 196 (+6) i pazienti nelle terapie intensive. I soggetti attualmente positivi in regione sono 35.324 (+318).

PRESSIONE OSPEDALI

«Stiamo vivendo un momento tragico e difficile - dice il presidente Luca Zaia -  anche se la pressione ospedaliera da noi sta crescendo, è ancora sostenibile.

Non scordiamo però che altre regioni sono in grossa difficoltà con gli ospedali saturi. Le misure che sono attuate da oggi, con la zona rossa, comportano ulteriori sacrifici, penso ai genitori con i bimbi a casa da asili e scuole. Voglio ricordare che è tragico questo assetto di guerra anche per alcune aziende penso a ristoranti, bar, palestre, cinema, teatri e a tutte le attività che da oggi non possono lavorare».

ZONA ROSSA

Per fermare le polemiche Zaia ricorda le competenze del governo. «La zona rossa arriva in virtù di una legge nazionale - precisa il presidente del Veneto - che viene ispirata dal Comitato tecnico scientifico, cioè dai migliori luminari del settore. Qualcuno potrebbe obiettare che non siamo andati in zona rossa a dicembre quando avevamo pressione sugli ospedali. Bisogna però sapere che sono stati cambiati i parametri e si va in zona rossa se ci sono 250 positivi ogni 100.000 abitanti o Rt superiore a 1,25. Quanto dura la zona rossa? La legge prevede due settimane. Spero sincero che due settimane bastino».

Faq nuovo decreto: fidanzati, seconde case (si può andare), sport, autodichiarazione

CHIUSURA SCUOLE

«Io ho sempre ritenuto che le scuole dovessero essere oggetto di verifica - continua Zaia -  Quando eravamo in zona arancione abbiamo chiuso dalla seconda media in su. Abbiamo ben presente che chiudere nidi, asili e elementari è un grosso problema. Ma non dipende da noi, la scuola chiusa per legge nazionale, rimane chiusa a prescindere dalla decisione della Regione. Non scordiamo che è la prima volta che chiudiamo le scuole dal lockdown dello scorso anno. Voglio anche precisare che se c'è una legge sul tema del congedo parentale è perché noi ci siamo battutti perché venga inserita».

AIUTI ALLE AZIENDE

«Stanno parlando di un finanziamento importante per aiutare le aziende, superiore a quanto è stato finanziato finora. Mi auspico che tutto questo sia vero - dice Zaia riportando le notizie che arrivano da Roma - Siamo di fronte ad uno scenario di guerra, con un virus che continua a colpire. Gli aiuti alle imprese vanno dati sulla base del fatturato. Ci vogliono aiuti importanti».

ASTRAZENECA BLOCCATO

«Il Nas, sui disposizione della procura di Biella, ha sequestrato stamane in Veneto un ulteriore lotto,  il lotto ABV5811 di vaccino Astrazeneca, come sta avvenendo in altre regioni italiane - spiega Zaia -  Il lotto comprendeva 41.300 dosi. Ne sono state somministrate in Veneto 20.952, ne rimangono 20.348 ora bloccate. Questo lotto è stato distribuito a tutte le aziende sanitarie venete con la sola esclusione dell'Ulss 1 Dolomiti e Ulss 9 Scaligera. Questo pone un altro problema, se il vaccino è causa o concausa della morte bisogna saperlo subito - rincalza Zaia - Bisogna dire alle persone se è stata inoculata la morte. Questa situazione ovviamente non aiuta ad essere credibili sul fronte vaccini».

«Il vaccino Johnson - aggiunge il presidente - arriverà per i primi di aprile. Ricordo che la vaccinazione non è obbligatoria, ma va precisato che dei 30mila ospiti delle case di riposo, a dicembre 3.500 erano contagiati, mentre ora sono positivi poco più di un centinaio di anziani».

VACCINO VA DISDETTO

«Chi non vuole vaccinarsi, almeno disdica per non perdere dosi preziose - raccomanda Zaia - faremo una lista di vaccinandi da cui pescare in caso di disdette. E chi rifiuta ora di vaccinarsi in caso cambiasse idea, se fosse per me dovrebbe andare in coda alla lista».

VACCINO IN AZIENDA

«Questa mattina abbiamo convocato tutte le associazioni di categorie per effettuare le vaccinazioni all'interno delle aziende qualora ci fossero disponibili i vaccini - dice l'assessore Manuela Lanzarin - abbiamo presentato il protocollo e ci sarà una cabina di regia che verrà convocata per fine settimana. Tutto questo si potrà concretizzare solo se abbiamo vaccini a sufficienza  e questo dovrebbe avvenire nel secondo trimestre, quindi da aprile in poi».

PROTOCOLLO FARMACI

La dottoressa Giovanna Scroccaro, ospite durante la diretta dalla Protezione civile: «Abbiamo un protocollo per l'utilizzo dei farmaci per le persone che vengono curate a domicilio - precisa - nel caso in cui un medico voglia utilizzare l'Idrossicolochina può farlo facendo firmare il consenso al paziente, questo per sfatare quanto sta circolando che in Veneto non si possa usare questo farmaco. Ricordiamo che la metà dei pazienti, quindi circa 150mila persone, sono stati trattati a domicilio dai medici di famiglia».

ANTICORPI MONOCLONALI

«La grande novità di questi giorni è l'arrivo domani di 245 dosi  di anticorpi monoclanali che corrispondono a 245 pazienti veneti che potranno essere curati  perché basta fare una dose. Sono 4mila su base nazionale le dosi disponibili. Quindi domani arrivano le prime dosi di anticorpi monoclonali e da fine marzo ne dovrebbero arrivare altre». 

Ultimo aggiornamento: 22:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci