Zaia: «Possibile zona bianca da 7 marzo, il green pass sparirà ma non ora» Video

Mercoledì 16 Febbraio 2022 di Raffaella Ianuale
Luca Zaia in diretta dalla sede della protezione civile
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Luca Zaia torna in diretta oggi - 16 febbraio - dalla sede della protezione civile di Marghera per gli ultimi aggiornamenti su Covid, vaccinazioni e Green pass. Il punto stampa del presidente del Veneto arriva all'indomani dall'entrata in vigore delle nuove regole sugli accessi ai luoghi di lavoro per chi non è vaccinato ed ha più di 50 anni. In Veneto sono 77.000 le persone tra 50 e 69 anni senza vaccino e prive di immunizzazione perché contagiate dal virus, che potenzialmente non possono accedere ai posti di lavoro.

L'anniversario

Lunedì sono due anni dall'inizio della pandemia in Veneto e il presidente Zaia conta di fare un bilancio finale di questi due anni, ora che le curve stanno crollando per tutte le fasce di età.

Mentre ha annunciato l'incontro che si terrà venerdì con Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia Romagna, in cui si parlerà anche di autonomia

IL BOLLETTINO

Il Veneto registra 5.181 nuovi contagi Covid nelle ultime 24 ore, un dato che indica una stabilizzazione della curva dei nuovi casi, dopo l'impennata di gennaio. Sono ancora molti però i decessi giornalieri, 30 in 24 ore, che portano il totale delle vittime a 13.637. L'incidenza dei contagi, sui 78.377 tamponi processati, è al 6,61%. Dall'inizio della pandemia sono state 1.281.954 in regione le persone colpite dal virus. Continuano a scendere (- 9.438) gli attuali positivi, che ora sono 87.756. Flettono ancora i dati ospedalieri: i ricoverati con Covid sono 1.494 (-18), dei quali 1.371 (-13) in area medica e 123 (-5), in terapia intensiva.

ZONA BIANCA

«Il primo anno abbiamo avuto 9.551 morti da Covid, il secondo anno 4.436, mentre sono decuplicati i contagiati - illustra i dati Zaia - Se i dati avranno questo andamento, dal 7 marzo siamo zona bianca. Le curve ci dicono che l'infezione sta regredendo; ci sono ancora contagi, che però non si traducono in questa fase in ospedalizzazioni aggressive. I contagi stanno precipitando, la curva inverte la propria tendenza. Abbiamo l'89,2% di veneti che è vaccinato, la fascia 5-11 anni è al 32,9%. Questo effetto è dato dalla presenza di molti vaccinati e di molti guariti. L'indice Rt è 0,92. L'area medica è occupata al 15,6%, l'intensiva è al 6,2%. Siamo in piena zona bianca, con un'incidenza di 1.181 casi su 100 mila».

I NON VACCINATI

I non vaccinati in Veneto nella fascia 50-69 anni sono 131.000, dei quali i non vaccinati ma guariti sono 54.000. In Veneto vi sono quindi circa 77.000 persone nella fascia d'età tra 50 e 69 anni che non sono vaccinate, o guarite, e che avrebbero bisogno della somministrazione per lavorare. «Abbiamo quindi ancora 77.000 persone in età lavorativa che in via teorica - spiega Zaia - dovrebbero vaccinarsi per andare a lavorare».

RECUPERO INTERVENTI

L'assessore alla Sanità Manuela Lanzarin interviene sul recupero di interventi chirugici in Veneto: «Abbiamo 30mila interventi non urgenti da recuperare: le Ulss si stanno attrezzando anche con attività aggiuntiva. La programmazione sarà proporzionale alle risorse delle singole aziende sanitarie. Abbiamo confermato i bilanci precedenti, aggiungendo 10 milioni nel bilancio di Azienda Zero proprio per il recupero attività»

GREEN PASS

«Non siamo ancora in sicurezza per poter rinunciare al Green pass - dice Zaia rispondendo ai giornalisti -  il Green pass non è un problema per l'89,2% di cittadini vaccinati. Penso che sparirà, ma pensare di abolirlo nel giro di qualche giorno non è pensabile. La certificazione ha una validità e non penso che la partita si risolverà nel giro di qualche settimana. Vero è che quando non servirà sarà eliminato, ma in questa fase essere vaccinati non è ininfluente».

PRIMO BILANCIO COVID

Zaia ricorda che il Veneto ha «la fortuna di avere la sanità al nostro fianco, con bravi operatori che hanno fatto il loro lavoro». Detto questo ritiene che «la sanità vada  ridisegnata: ci vuole maggiore elasticità e semplificità. Ci vuole quindi un nuovo piano di sanità pubblica e anche dei piani pandemici. Ma lunedì farò un aggiornamento completo di questi due anni di pandemia».

IL CARO BOLLETTE

«Il Governo sia attento al fatto che il caro energia rischia di spopolare interi territori produttivi, non è più un problema di bolletta ma di strategia di sviluppo - dice Zaia-  Tutte le forze politiche hanno il dovere di investire su chi vive in marginalità e in difficoltà. Il caro bollette rovina alcune famiglie, ma altre riescono a pagarle. Poi stiamo pagando un duro conto perché abbiamo coccolato l'idea di poter vivere alla grande, come cicale, senza preoccuparci delle fonti energetiche. Siamo famosi per il no al nucleare, ci dà fastidio la pala eolica, il pannello solare. Guardiamo ai Paesi del Nord Europa, che comunque stanno investendo, anche nel nucleare sicuro. Il vero rischio dell'energia è una nuova delocalizzazione - e poi conclude - Dobbiamo quindi fare scelte sul nucleare».

CONCESSIONI BALNEARI

«Il tema delle nostre concessioni balneari deve essere rispettoso della storia e dell'identità dei nostri concessionari. Se uno fosse arrivato ieri - specifica Zaia - e si fosse preso un pezzo di spiaggia capirei, ma qui ci sono operatori che si sono inventati letteralmente la spiaggia. 60-70 anni fa le spiagge non erano tali, penso ad esempio a Bibione. Io non sono per fare gare ovunque, e se si fanno perché l'Europa vuole dettare regole che non condivido, si devono fare con degli aggiustamenti rispetto a chi c'era e c'è - conclude - Quindi le concessioni balneari devono essere rispettose della tradizione e della storia dei nostri territori: è una questione identitaria, il bagnino deve essere di Jesolo non vorrei che ci trovassimo con situazioni strane».

Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 13:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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