Zaia: «Stop di AstraZeneca, chiarezza con rapidità. Attivi i 10 Covid hospital». Flor: «Vaccini, a rischio le seconde dosi»

Martedì 16 Marzo 2021 di Raffaella Ianuale
Luca Zaia in diretta dalla sede della Protezione civile oggi 16 marzo
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Il presidente del Veneto Luca Zaia, oggi 16 marzo 2021, nella consueta diretta Facebook per gli aggiornamenti sui contagi da Coronavirus in Veneto.

Oltre al bollettino con i dati relativi a positivi, vittime e ricoveri negli ospedali, il governatore affronta il problema dei vaccini all'indomani della sospensione delle somministrazioni di AstraZeneca. Si tratta ora di capire cosa succederà alle persone che hanno già ricevuto la prima dose e come verrà riorganizzato l'intero piano vaccinale regionale che subisce un forte rallentamento.

Zaia ha auspicato che le verifiche sul vaccino AstraZeneca siano veloci. Il direttore generale della sanità veneta Luciano Flor ha precisato che se non arrivano nuove dosi di Pfizer e Moderna mancano le scorte per le seconde somministrazioni di vaccino. I contagi intanto corrono veloci, 130 nuovi casi in 24 ore,  e anche i ricoveri nelle terapie intensive. Già riaperti i dieci Covid hospital.

IL BOLLETTINO

Numeri del Covid in forte crescita oggi in Veneto. I nuovi contagi sono 1.901 e si impenna il dato delle vittime: 84 nelle ultime 24 ore. Il totale degli infetti da inizio dell'epidemia sale a 357.056, quello delle vittime a 10.200. Crescita impetuosa anche dei ricoveri, aumentati di 130 unità rispetto a ieri; nei normali reparti medici sono 1.542 i letti occupati da pazienti Covid, nelle terapie intensive 203 (+7). Aumenta il numero dei soggetti attualmente positivi, 35.713 (+ 389)

RIAPERTI I 10 COVID HOSPITAL

«Abbiamo che 130 ricoveri su 131 dipendono dalla variante inglese - spiega il Presidente del Veneto Luca Zaia - Se fossimo a febbraio dello scorso anno saremmo già in default. Non siamo ancora nella fase di ridurre la macchina programmata ospedaliera» ma la situazione «è di più positivizzati e meno negativizzati». Di conseguenza «si riattivano - aggiunge - i covid hospital per una decina di ospedali».

«Il dati del trend di crescita si vedono sul totale dei positivi in base al numero dei tamponi effettuati e sull'incidenza dei ricoveri - spiega Zaia -. Quando si vedono 130 ricoveri in 24 ore si capisce la gravità della situazione».

IL CASO ASTRAZENECA

«Non agevola in tutto questo la sospensione di AstraZeneca - dice Zaia -. In poche ore siamo passati dalla sospensione di un lotto di vaccino predisposto dalla Procura di Biella a ieri pomeriggio quando la situazione è precipitata con la sospensione prudenziale in tutta Europa della somministrazione di AstraZeneca. Per noi è un grosso rallentamento perché questo è il vaccino di massa».

«Il piano vaccinale in Veneto va rivisto in attesa della decisione dell'Ema su AstraZeneca - spiega Zaia - la salute viene prima di tutto». Questo comporta un rallentamento: «Ci farà slittare la dose per gli over 70, a meno che non si decida velocemente». Il governatore del Veneto ripete che la situazione Covid al momento «non blocca le prestazioni ospedaliere programmate».

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COSA ACCADRA' ORA

«Cerchiamo di capire cosa accadrà ora - continua Zaia - se c'è un dubbio è giusto che venga bloccata la somministrazione. Ma se c'è un dubbio va fugato con estrema velocità in modo che questa partita venga chiarita il primo possibile. Noi continueremo a vaccinare con Pfizer e Moderna e dovrebbe arrivare anche Johnson. L'accordo con i medici di famiglia era per AstraZeneca, quindi è da rivedere perché abbiamo una macchina vaccinale pronta ma, manca la materia prima che sono i vaccini».

Zaia rispondendo ai giornalisti precisa: «Potrebbero esserci persone che non vorranno farsi vaccinare con AstraZeneca, però se questo vaccino verrà validato noi dovremmo farli».

«VACCINI, SITUAZIONE IMBARAZZANTE»

Il direttore della sanità veneta Luciano Flor aggiorna sui vaccini:  «Noi abbiamo finora ricevuto 710.960 dosi di vaccino e ne abbiamo somministrate 543.491. Abbiamo in giacenza 125.000 dosi di AstraZeneca ferme. Abbiamo a magazzino 23.000 dosi di Pfizer e 18.000 di Moderna. I totali vaccinati in Veneto sono 543.000, di questi 169.000 hanno ricevuto anche la seconda dose, mentre  375.000 attendono la seconda dose. Per ora andiamo avanti con le seconde dosi di Pfizer e Moderna e con le categorie fragili. Ma precisiamo che questa settimana non arriveranno vaccini Moderna. Così la situazione è imbarazzante, con questi numeri non si può nemmeno chiamare campagna vaccinale».

A RISCHIO LE SECONDI DOSI

«Per vaccinare tutti, abbiamo intaccato le scorte per i richiami - continua Flor - se non arrivano nuove dosi, ci limitiamo quindi a somministrare solamente i richiami. Ma, in assenza di arrivo di nuovi vaccini, la seconda dose non è attualmente garantita a tutti».

«Abbiamo 300mila persone che aspettano la seconda dose del vaccino - spiega Flor -  con le scorte che abbiamo riusciamo a garantire la seconda dose solo fino alla prossima settimana. Abbiamo avuto indicazioni di vaccinare il più possibile e tenere in magazzino scorte limitate a pochi giorni».

«Togliere Astrazeneca - puntualizza il dg della Sanità del Veneto Luciano Flor - vuol dire decapitare la capacità vaccinale della Regione, perchè era metà delle nostre dosi». Un dato che Flor giudica preoccupante. «Potevamo vaccinare tantissimo - dice - perchè il richiamo era molto in là». Vista la situazione di corsa del virus, «piuttosto che tenerci i vaccini in magazzino ne teniamo una scorsa limitata a pochi giorni e vacciniamo il più possibile».

SITUAZIONE IMPEGNATIVA

«La situazione è molto, molto impegnativa per la rapidità con cui l'epidemia sta crescendo» precisa il direttore generale Luciano Flor. «I dati delle 11 di stamane - spiega - riportano194 positivi finiti in rianimazione. Siamo in piena epidemia  la curva delle rianimazioni sta crescendo da 5-6 giorni come accaduto a novembre». Nelle province di Padova e Verona, in particolare, «2 pazienti su 10 - puntualizza il dg della sanità veneta - finiscono in rianimazione».Continua Flor: «Con i malati siamo alla condizione dell'11-12 novembre del 2020. Ma abbiamo i ricoveri e le rianimazioni che corrono più veloci».

Ultimo aggiornamento: 17 Marzo, 08:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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