Logge della Pescheria, in abbandono il "gioiello" con vista sul Canal Grande. Ecco com'è ridotto Video

Sabato 28 Maggio 2022 di Marta Gasparon
Venezia, ecco come si presenta la loggia della pescheria dopo anni di inutilizzo
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MESTRE - Calcinacci, vecchi mobili di cui disfarsi, volumi accatastati, “scheletri” di computer obsoleti, impianti d’illuminazione smontati, arredi da ufficio intaccati dall’usura del tempo. E una scalinata esterna, sul retro, che l’inutilizzo prolungato ha trasformato in un orinatoio e in un’area di rilascio di rifiuti. Il luogo più rappresentativo del mercato di Rialto – le logge della Pescheria – edificio neogotico con affaccio sul Canal Grande, ieri al suo interno si presentava così. Un accesso del tutto eccezionale, non programmato, mosso dalla curiosità dei residenti e di chi nell’area conduce la propria attività. Loro i primi a documentare attraverso dei video il rumore dei martelli in azione fin dalle prime ore della mattinata e qualche finestra spalancata, a dimostrazione di come l’attenzione nei confronti di un eventuale riutilizzo delle logge sia tanto alta quanto sperata.
 

LA STORIA
Logge che fino ad una decina di anni fa hanno ospitato alcuni uffici del Comune, che poi hanno chiuso i battenti lasciando gli ampi spazi in uno stato di abbandono che nessuno ha più potuto testimoniare, in quanto l’accesso – da allora – è sempre rimasto negato al pubblico. A presentarsi sul posto è stata la presidente del Comitato Rialto Novo, Gabriella Giaretta, insieme all’architetto Luciano Claut, colui che ha realizzato un progetto di riqualificazione – per un centro culturale virtuale che narri la storia dei commerci della Serenissima, dal costo di 7 milioni – rimasto arenato dal 2019, quando fu presentato alla cittadinanza raccogliendo 5.600 firme a supporto. All’interno della loggia grande, lato campo de le Beccarie, e della loggetta, lato Canal Grande, ieri c’era un gruppo di operai della ditta Resve, intento a condurre un’azione di sgombero e pulizia dei locali avviata già un paio di settimane fa e che si dovrebbe concludere a breve. Si è proceduto anche ad eliminare i divisori degli ex uffici e i pannelli in cartongesso che nascondevano le travi in legno della loggetta. Frena ogni possibile congettura l’assessore al Patrimonio, Paola Mar: «L’operazione è iniziata in tempo di Covid.

Non c’è nulla che “bolle in pentola”. Le logge sono state oggetto di progetti, ma il principio primario di quest’amministrazione è reperire persone disposte ad investire, che al momento non mi risulta vi siano. A progetto deve corrispondere un piano economico-finanziario». «Si tratta di normale attività di manutenzione e di repulisti generale», marca Mattia Agnetti, segretario della Fondazione Musei Civici, a cui il Comune ha dato in concessione le logge. Intanto Giaretta e Claut chiedono che la delibera condivisa nel 2020 in Commissione sia finalmente portata in Consiglio.

Video

IL PROGETTO
«L’intervento dovrebbe partire dalle Poste Vecie – precisa Claut – affinché da lì si acceda alle logge, la cui scala esterna non può essere utilizzata». In tal senso le Poste Vecie rappresenterebbero l’edificio di collegamento ideale, dove bisognerebbe sistemare la scala interna, organizzare un ascensore e realizzare i bagni. «Il secondo step dovrebbe coinvolgere la loggetta, prevedendo un accesso alla terrazza, con sala pubblica (anche in affitto) e caffetteria. Per poi procedere alla loggia grande, dove Muve potrebbe inserirvi il proprio materiale, lanciando un ulteriore bando per una copertura economica. Oltre alla sala espositiva, un bookshop». 

Ultimo aggiornamento: 08:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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