Morire di inedia e solitudine a Venezia: la tragedia delle sorelle Naccari

Sabato 12 Marzo 2022 di Nicola Munaro
La casa delle sorelle
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VENEZIA - Livia e Gladis avevano 86 e 84 anni. Erano sorelle e da sorelle unite avevano vissuto e lavorato assieme in un negozio di merletti in Spadaria, nel cuore del centro storico di Venezia. Assieme sono state trovate, senza vita, giovedì pomeriggio nel loro appartamento  non distante dalla sede del Teatro alla Fenice. Il corpo di una delle due sorelle Naccari l’aveva notato quasi per caso un operaio mentre saliva su un’impalcatura appoggiata sulla facciata in calle del palazzo di fronte a palazzo Contarini, lo stabile dove Livia e Gladis Naccari vivevano praticamente da sempre.

Erano lì da più di una decina di giorni, secondo un primo esame esterno del medico legale, ma a stabilire la data della morte delle due sorelle sarà l’autopsia che verrà disposta nei prossimi giorni. L’ipotesi principale - se non unica - resta quella della morte per inedia: una delle due è spirata alcuni giorni prima dell’altra e la sorella rimasta, invece di chiamare aiuto, l’ha vegliata fino alla fine, fino a morire lei stessa, forse di stenti. Nessuno, lì nel cuore di Venezia, si era accorto di nulla. Solo adesso, a chiedere a vicini e negozianti della zona, emerge (..che le sorelle Naccari non si vedevano da diversi giorni. Una fine, la loro, consumata tra solitudine e indifferenza. 

LA SCOPERTA
A dare l’allarme, giovedì pomeriggio, alcuni operai che stavano effettuando dei lavori di ristrutturazione nel palazzo vicino. Attraverso le finestre, infatti, gli uomini erano riusciti a intravvedere i corpi distesi delle due donne. Scattato l’intervento, poco prima delle 14, sul posto erano arrivati i pompieri per l’apertura della porta, i medici del Suem e gli agenti della squadra volanti lagunare, primi a entrare sfondando una finestra. All’interno dell’appartamento, dov’era accatastato di tutto - soprattutto gli avanzi dei pasti delle donne fatti di tramezzini, prosecco e Campari - gli agenti avevano notato il corpo di una delle due sorelle in cucina mentre l’altro giaceva in bagno; un primo sopralluogo dei vigili del fuoco aveva escluso che nell’appartamento ci fossero esalazioni tossiche, fughe di gas o altro che potessero far pensare a una morte per intossicazione: Livia e Gladis erano morte da giorni, da sole, senza che nessuno si accorgesse di nulla.Le indagini del commissariato di San Marco della polizia hanno escluso, ieri, che nell’appartamento possa essere entrato qualcuno e aver ucciso le due sorelle.

SOLITUDINE
Questa tragedia della solitudine ha colpito due anziane donne sempre molto schive e che poco, o quasi nulla, chiedevano. «Prima della pandemia le avevo viste spesso in chiesa - ha raccontato don Luciano Barbaro, parroco della chiesa di Santo Stefano - avevo chiesto se servisse loro qualcosa, se avessero bisogno e mi avevano risposto che c’era un nipote a seguirle».Sempre in pelliccia, sempre una a fianco dell’altra fin da bambine e poi nel loro negozio. Venezia le conosceva, almeno le vedeva, ma nonostante questo, le sorelle Naccari se ne sono andate nel silenzio più assoluto, scoperte da un operaio per caso e non da parenti o amici che le stavano cercando e si erano preoccupati di tante risposte non date.

COME A CHIOGGIA
Quello di Venezia è il secondo caso in meno di due mesi in provincia: il 13 gennaio a Chioggia, sempre per caso venivano scoperti i corpi senza vita di Nadia Vianello, 79 anni, e della figlia Barbara Voltolina, 50 anni, trovate sdraiate nel corridoio di casa non distanti l’una dall’altra. A dare l’allarme era stata una vicina che da una decina di giorni non vedeva le due donne, anche loro schive, distanti dalla vita di comunità di un quartiere, isola Saloni a Chioggia, dove si conoscono tutti ancora. Diranno le indagini e l’autopsia che era stata la figlia a morire per prima e la madre, allettata e non in grado di alzarsi per chiamare aiuto, in un estremo tentativo di salvarla era caduta dal letto e dopo poco tempo era morta lei stessa. 
Questo è ciò che hanno detto le indagini.

La realtà, ancora più amara, ci racconta di due casi tragicamente simili: con due donne morte senza che nessuno se ne accorgesse, se non dopo più di dieci giorni.

Ultimo aggiornamento: 13 Marzo, 11:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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