Lino Toffolo: «Se mi offrono tangenti
e vitalizio il sindaco lo faccio io»

Mercoledì 10 Dicembre 2014
Lino Toffolo con Mara Venier e Katia Ricciarelli nello spettacolo in piazza San Marco
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VENEZIA - «Mara Venier è un “amiga” una “brava fia”, non so cosa deciderà. Certo è che, se mi offrono tangenti e vitalizio il sindaco lo faccio io: Sono disposto anche a fare solo l'assessore o il consigliere, purchè mi garantiscano tangenti e

vitalizio...».

Così, con la sua solita ironia l'attore veneziano Lino Toffolo risponde all'Adnkronos sulla possibile candidatura di Mara Venier a sindaco di Venezia come proposto dal leader di Fi Silvio Berlusconi.

Altro sulla possibile candidatura sull'amica Mara, Lino Toffolo non vuol dire, ma più in generale l'attore veneziano spiega scherzando ma non troppo: «Per fare politica la prima condizione è avere “una faccia di tolla”, e poi saper “aspettare che l'onda passi”, tanto dopo qualche giorno dallo scandalo tutti si dimenticano di quanto successo e si va avanti come se nulla fosse successo.. ».

E, sul futuro sindaco di Venezia, Toffolo spiega che «qui non si tratta di essere all'altezza o meno. Chiunque diventi sindaco, il giorno dopo viene messo in croce. Una sola figura non basta per far andare avanti la città. Anche perchè tutto il “sistema” è da rifare: si è visto con quanto successo con il Mose e oggi con quanto sta succedendo a Roma. E, come si dice sempre: è solo la punta dell'iceberg».

Il problema, secondo l'attore veneziano è che «la corruzione non è solo dei politici, siamo tutti noi italiani un pò 'mafiosi': se un cittadino deve far approvare una pratica in un ufficio pubblico non va

per le vie ordinarie, ma cerca prima di conoscere qualcuno che gli porti avanti la pratica più in fretta, se possibile.

Per capirci, se mi offrissero una serata 'in nero' sarei tentato di accettare.. .Gli italiani sono così...»

Lino Toffolo infine si dice pessimista:«Nel dopoguerra c'erano i sogni, gli ideali, le speranze. Oggi ciò che conta sono solo il successo e i 'schei'. E anche i giovani non mi sembrano oggi molto preparati per cambiare veramente le cose. Forse servirà un'altra generazione per cambiare davvero il nostro paese».

E poi conclude: «Ma è meglio scherzarci su, perchè a prenderla sul serio si rischia di diventare ridicoli...»

Ultimo aggiornamento: 11 Dicembre, 17:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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