Venezia Lido. Renato, re della pasticceria, stroncato da un male fulminante: «Ha preparato frittelle e galani fino all'ultimo»

Il negozio a Città Giardino, aperto nel 1977, era un punto di riferimento.

Giovedì 2 Febbraio 2023 di Lorenzo Mayer
Venezia Lido. Renato, re della pasticceria, stroncato da un male fulminante: «Ha preparato frittelle e galani fino all'ultimo»

LIDO - Fino all'ultimo ha preparato frittelle, galani e pastine per tutti. Lavorando fianco a fianco con suo figlio Simone che ha seguito le sue orme e dopo il diploma di maturità scientifica, nonostante potesse andare all'università, ha voluto lavorare con lui nel negozio di famiglia. La cucina, nel retro del suo laboratorio di pasticceria, era il suo regno. Ma Renato Macorigh (nella foto), scomparso la notte scorsa all'età di 76 anni, non è stato solo un pasticcere sublime, ma anche un simbolo del Lido e di Città Giardino.

Addio Renato

Era un vero artigiano, un maestro dell'arte bianca della pasticceria tra crema e cioccolata.

Abitava al Lido in via Simone Occhi alle Terre Perse, ma era il suo negozio, in via Sandro Gallo 120 a Città Giardino, aperto con la moglie Laura il 27 febbraio del 1977, ad essere un punto di riferimento. Aprì dove prima c'era il negozio di un sarto. E subito i suoi dolci, le paste hanno riscosso un grande successo. Il segreto di tanto apprezzamento, certamente la scelta di ingredienti di prima scelta, la freschezza dei prodotti, ma anche un grande amore per questa professione, la passione e una grande umanità e bravura. Dolci e paste tutte rigorosamente fatte in casa in modo artigianale, nulla di preconfezionato. Così oltre ai profumi buonissimi che uscivano dal suo negozio, si è sempre respirata una profonda passione e umanità con tutti i clienti. Per i suoi dolci i clienti arrivano anche da Venezia. La notizia della morte del pasticcere, apprezzato e conosciuto da tutti, è piombata come un fulmine a ciel sereno. Fino a giovedì scorso era al lavoro nel suo laboratorio, poi il ricovero in ospedale all'Angelo di Mestre per approfondimenti dopo che gli esami del sangue avevano evidenziato alcune anomalie. Una malattia fulminante lo ha, invece, stroncato in pochi giorni. Oltre sessant'anni di lavoro condivisi con la famiglia. Una carriera iniziata da giovanissimo, come garzone di pasticceria, nel laboratorio di Magion, a fianco del Casinò al Lido, che lui stesso riconosceva come suo maestro e con cui è rimasto a lavorare dal 1959 per diciotto anni apprendendo molti segreti del mestiere. Suo papà Guido, calciatore, è stato un ex centrocampista dell'Inter. Lascia la moglie Laura, il figlio Simone con la nuora Elisabetta e due amatissime nipoti Anita e Sveva. I funerali verranno celebrati sabato alle 11 nella chiesa di San Nicolò al Lido.

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